Saverio Lanza: "L'obiettivo di 'Reunion' è aprire strade"

Il musicista toscano ha presentato alla stampa il suo terzo album, insieme a Cristina Donà

Saverio Lanza, insieme a Cristina Donà, ha presentato alla stampa il suo terzo album solista, intitolato "Reunion", che uscirà il 26 settembre, a una ventina di anni di distanza dai precedenti “Ce l’hai una sigaretta?” uscito nel 2003 e “Madrelingua” pubblicato nel 2007. Il nuovo disco del 55enne musicista fiorentino si compone di dieci brani, due di questi, "Benedictus" e "Altissimus", vedono la partecipazione, rispettivamente, di Monica Demuru e Cristina Donà.

"Reunion" è un disco in cui convergono generi musicali diversi, quindi, inevitabile chiedere al musicista toscano come nasce, da dove nasce l'album. Saverio Lanza risponde così: "Come dice il titolo, "Reunion", ho cercato di portare tutte le mie esperienze, le mie anime, ho chiaramente escluso le parti più estreme delle cose, fossero sperimentali o più pop, ho cercato di concentrarle e trovare delle cose che potessero andare d'accordo insieme, anche nella loro differenza. Gli ingredienti che sono maggiormente dentro sono sicuramente di un approccio legato alla canzone, quindi a un pop nel termine più ampio, dietro però c'è anche molto ascolto di musica classica e contemporanea. Gli ascolti sono stati molto ampi e anche le esperienze sono state molto ampie, quindi è una sintesi venuta fuori in maniera abbastanza naturale. In realtà non mi sono messo lì dicendo voglio fare un disco in questo modo, è stato un po' il contrario, ho lasciato che le cose dall'esterno precipitassero, è una sintesi di tante esperienze. E' un disco molto spirituale."

Rimanendo sul tema si chiede allora a Lanza quale sia stata la scintilla da cui prende vita il disco. Il musicista toscano replica dicendo: "C'è stata una forte volontà di riunirmi con me stesso, nel senso che mi sono reso conto, in questa schizofrenia che ho sempre vissuto, cioè nel lavorare per me e lavorare per altri, in ambienti molto diversi tra loro, ho avuto un attimo di paura di perdermi in qualche modo, ho sentito proprio l'esigenza di trovare quel filo, che io vedo abbastanza chiaramente, che unisce le varie esperienze, che però era sempre più fine e sempre più invisibile, soprattutto agli occhi degli altri. Quindi la mia volontà è quella di dire, mi voglio riappropriare di quello che comunque mi appartiene, voglio riunirmi con me stesso in questo senso, con tutte le parti di me e con tutte le parti fuori di me, che però mi appartengono. Solitamente sono più concettuale, ho un'idea, una visione e cerco di perseguirla. Qui è stato un po' il contrario, ho lasciato che si sedimentassero le esperienze più diverse e ho scelto quelle che potevano convivere, in questo senso è stata una scelta che è partita da una visione intima, personale, una necessità che accade anche in un momento della vita, dopo tanti anni o in un'età in cui si cercano di tirare delle somme o comunque di vedere, di guardarsi dietro per capire poi dove andare avanti. Spero di avere messo un po' di ordine in me."

Viene chiamata in causa Cristina Donà, la musicista lombarda da tempo collabora con il musicista fiorentino in forme diverse, che spiega: "Il lavoro iniziato ormai tanti anni fa con Saverio è stimolante, ci sono diversi motivi per cui ancora non ci siamo salutati. Ognuno ha la sua ricerca, il suo modo di portare avanti i propri progetti, però tutte queste peculiarità mi arricchiscono, mi fanno venire voglia di dire perché non proviamo adesso in quella direzione, e le direzioni sono tante, quindi non ci si annoia. 'Spiriti Guida' (lo spettacolo che Lanza e Donà portano in scena da un paio di anni, ndr) ha un po' riassunto le nostre frequentazioni musicali, quindi è stato anche divertente portarli in scena, sono due anni che lo portiamo in giro, ci siamo divertiti moltissimo. Io arrivo dal pop e dal rock, che vuol dire niente e vuol dire tutto, quindi mi interessa condividere quello che Saverio ha fatto negli studi, mi diverto sempre nei concerti a presentarlo come colui che è la parte colta musicalmente, diplomato in direzione d'orchestra, forse ho sete anche di quelle esperienze, cerco di appropriarmene il più possibile." Interviene tempestivo Saverio sottolineando: "Penso che anche l'esperienza di 'Spiriti Guida' in qualche modo è Reunion, perché abbiamo dovuto condensare tanti nostri gusti in qualcosa che fosse, che avesse una dimensione non infinita."

Riguardo alle aspettative che ripone per l'album, Saverio Lanza è molto pragmatico e realista: "Da questo disco come dagli altri che ho fatto non mi aspetto delle reazioni standard perchè non è un disco standard per cui non mi aspetto niente delle normali cose che avvengono con i dischi. Se non ciò che è accaduto con i dischi precedenti, ovvero che mi hanno portato la possibilità di aprire delle strade. Poi, se domani questo disco avesse dei risultati interessanti sono sempre ben accetti e magari potesse succedere, ma non è quello l'obiettivo: l'obiettivo è aprire strade."

Sulla possibilità di presentare l'album dal vivo, su un palco. Quali idee sono state sviluppate per un live che, proprio per come è costruito il disco con cori e inserti musicali di diverso genere, non sarà facile replicare. "E' un disco in cui ci sono registrazioni ambientali, ci sono improvvisazioni di orchestra, ci sono tante cose. Quindi, di fatto, è quasi impossibile, perlomeno per i mezzi che io ho a disposizione poter realizzare tutto dal vivo, avere il coro, l'orchestra sarebbe veramente difficile. Quindi si potrebbe, nelle situazioni piccole, portare le registrazioni di quanto accaduto e quindi mandarle su base, in maniera elettronica. Non è una base di contorno ma ciò che viene portato di registrato diventa principale come quando faccio, per esempio, un concerto dove mando una parte di coro registrato e quello che non si è registrato è la parte centrale. Una soluzione di questo genere può darmi la possibilità di portarlo anche in ambienti piccoli con pochi mezzi. Oppure si può portare quello spirito e quindi può accadere che vado in un luogo, trovo un coro di quel posto e a quel punto puoi fare dei brani del disco riarrangiati in tempo reale con un coro e chiaramente non viene uguale al disco, viene un'altra cosa però cerchi di ripercorrere quella stessa filosofia."

A Cristina Donà è stato domandato di raccontare quale sia stata la sua esperienza con "Altissimus", il brano a cui collabora in "Reunion". Lei ha raccontato quanto segue: "Sono partita ovviamente dalle suggestioni che mi ha mandato Saverio, ovvero la parola Altissimus, il coro e questa scala di piano ascendente e ho cercato partendo da un concetto spirituale come spesso accade nelle mie canzoni di trovare uno sguardo più ateo, legato in questo caso all'astrofisica e quindi alla nostra appartenenza al cosmo, all'universo di cui parlo molto spesso nelle mie canzoni e l'ho fatto partendo da una sorta di immagine di me stessa di parecchio tempo fa immersa nell'esperienza da pendolare e quindi un'immagine molto terrestre, molto pragmatica, molto cittadina, molto urbana. Sono però anche quei momenti in cui, in quel caso specifico, una persona all'interno di un treno nell'ora di punta del mattino si ritrova a isolarsi dal trambusto, da tutto ciò che è l'affollamento dei mezzi di trasporto, a fare dei pensieri, a collegarsi con qualcosa che in quel caso sta a metà tra lo spirituale e l'astrofisico, c'è da dire che mi affascina molto anche tutto un discorso che sta nascendo da un po', che però adesso si sta un pochino affermando attraverso alcuni scienziati, dove si tenta di far chiarezza su quello che le due dimensioni, quella spirituale e quella della fisica moderna, della fisica quantistica hanno in comune. Si stanno incontrando, la fisica quantistica ha dimostrato che tutto è vibrazione, che quindi c'è evidentemente una relazione anche con le intuizioni che ci sono state da parte di alcune religioni, di alcune filosofie e questo mi affascina molto. Tornando al brano ho cercato di interpretare un po' le suggestioni di Saverio e di farle mie. L'ho fatto con uno scritto perché poi non trovavo un modo interessante di interagire a livello melodico e quindi ho lasciato che lo facesse il coro con questa parola altissimo."

Prima di giungere ai saluti, Saverio Lanza - anche se il progetto è ancora in fase di discussione e sviluppo – sottolinea che tiene molto e sarebbe felice di presentare in concerto il nuovo album e dichiara. "Sarà un live particolare, immersivo, anche il fattore visuale è nei nostri pensieri, però tutto dipende dai mezzi che avremo e dai luoghi nei quali potremo andare."

Tracklist:

Rex Cælestis

James Webb

Hypatia

Uomo sapiens

Benedictus feat. Monica Demuru

Altissimus feat. Cristina Donà

Storie di un pavimento

Una montagna di rifiuti

E niente mai potrà distrarci

L’eco di un’epoca

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