Chi sono i Lynyrd Skynyrd oggi?

Il nome storico del classic rock arriva in italia - ora guidato da Johnny Van Zant: l'intervista

Nella carriera dei Lynyrd Skynyrd ci sono due momenti ben precisi. Il primo inizia con la nascita della band a Jacksonville Florida nel 1964, quando sotto la guida di Ronnie Van Zant arrivarono al successo, soprattutto grazie  “Sweet Home Alabama” del 1974 e termina con il drammatico incidente aereo del 20 ottobre 1977 nel quale perdono la vita il cantante e chitarrista Steve Gaines, la corista Cassie Gaines, sorella di Steve e il co fondatore Ronnie Van Zant.
Con l’incidente e la morte del leader la band fermò la sua attività, sino al 1987 quando i superstiti chiamarono il fratello di Ronnnie, Johnny Van Zant (classe 1960), a cementare la band e riprendere le attività. Il mito dei Lynyrd Skynyrd sopravvisse a se stesso e da allora la formazione, simbolo del southern rock (insieme agli Allman Brothers Band), ha proseguito la sua attività. Attività purtroppo spesso funestata negli anni da scomparse dei membri originari della formazione. L’ultimo, Gary Rossington, chitarrista amico d’infanzia di Ronnie con cui pose le basi per la band, ci ha lasciati a marzo 2023. Ora della prima formazione resta solo Rickey Medlocke entrato nel gruppo nel 1971 e uscito l’anno dopo, poi rientrato nel 1996.

Le due vite della band si sono saldate perfettamente tra loro, la leggenda lascia spazio ad un presente e viceversa. Ancora adesso i Lynyrd Skynyrd con il loro duro rock blues continuano un’intensa attività live infiammando il pubblico di tutto il mondo. A luglio porteranno la loro musica in Italia da dove mancano dal 2012 (è la quarta volta che arrivano da noi). Sono attesi domenica 29 giugno 2025 in concerto in Piazza Ariostea al Ferrara Summer Festival.
In occasione di questo live abbiamo raggiunto Johnny Van Zant per farci raccontare della band e del loro prossimo concerto nel nostro paese.

Chi sono i Lynyrd Skynyrd oggi?
Per me sono il sangue, la passione, la mia famiglia; è questo ciò che stiamo portando avanti. Sono nella band da quasi 40 anni e abbiamo Ricky Medlock che è nel gruppo sin dall’inizio e Michael Cartellone che ne fa parte da anni (dal 1999). Molti altri come Mark Matejka e Peter Keys sono con noi per tanto tempo e quindi veramente LS è più di una band, è una famiglia, lo è davvero. Tutti quelli che suonano questa musica serata dopo serata, amano la band e la sua storia e cercano di portare avanti questa eredità.

Qual è la relazione con il passato?
È sempre questo rapporto tra di noi che si estende sino al passato. Ho iniziato nel 1987 e sono entrato in una stanza dove c’erano i sopravvissuti all’incidente del 1977, erano con mio fratello e mi hanno chiesto di diventare uno di loro. Non dimentichiamo mai chi non c’è più: è lo stesso con noi ogni notte, sentiamo il loro spirito. Io sono molto credente, amo Gesù e Dio. Sento il loro spirito e che mi proteggono quando sono lì a cantare le canzoni. Quindi c’è una relazione molto stretta e buona con il passato.

Cosa è cambiato dal momento che Gary Rossington è morto?
Prima di morire aveva problemi cardiaci e da tempo non era più in tour, dove abbiamo portato Damian Johnson, che Gary ha apprezzato sin da subito e gli ha dato molti consigli. Prima di lasciarci ha detto che voleva che la musica andasse avanti. Ancora oggi, anche dopo che è scomparso, speriamo di renderlo molto orgoglioso ad ogni concerto.

Dopo tanti anni sulla strada quanto è importante ora l'aspetto live?
Il progetto LS è stato costruito sulla musica live. Le canzoni erano fantastiche, ma vedere un concerto è un'altra cosa. Sono sempre stato un fan dei Rolling Stones, mi piacevano, ma una volta che li ho visti live ho avuto un’illuminazione e ho realizzato che avevo capito. È lo stesso con noi. Vieni a vedere uno show ed è una celebrazione della musica. È un momento di alta energia, non ci limitiamo a cantare e suonare. È per questo che andiamo avanti.

Quindi cos’è un concerto per voi?
È un momento per scappare dai problemi (ride). Penso che quando vai ad ascoltare la musica ti prendi del tempo esclusivamente per te. Tutte le questioni quotidiane, i problemi con la luce, il telefono, i bambini, le macchine, tutte le difficoltà che hai in vita le butti al vento per un paio d'ore. Per questo è molto importante per noi sul palco dare il 110% e fare il nostro lavoro al meglio. Perché questo è il nostro lavoro, questo è ciò che facciamo, ciò che amiamo.
Siamo fortunati ad avere questa opportunità di suonare le belle canzoni che sono state scritte molti anni fa ma che sono ancora vive oggi. In molti mi chiedono se non siamo stufi di cantare “Sweet Home Alabama” o “Freebird”.

E non lo siete?
Assolutamente no! Quante band vorrebbero avere questo tipo di canzoni?! Ma “i pubblici” sono incredibili. Non importa se in Europa, America, Brasile o ovunque. Siamo un’unica nazione, siamo una comunità forte, siamo una famiglia. Per me significa prima di tutto dare loro un buon concerto. Se non ci riesco sono davvero spaventato e deluso da me stesso e non mi piace. Mi piace stare sul palco e divertirmi a fare ciò che Dio mi ha dato il dono di fare.

Quanto è difficile la vita in tour?
Adesso il viaggiare non è più così divertente. Ma sai cosa? Non mi pagano per suonare, mi pagano per il viaggio (Ride). Perché suonare, esibirmi è facile, è divertente, è ancora interessante per me. Mi piace sempre farlo.

Dove preferisci suonare? Nel club? Nell'arena?
Ho suonato dappertutto, l’importante è che ci sia un pubblico soddisfatto e nel mondo ne abbiamo sempre incontrato tanto. Ma il posto preferito sono le arene, dove siamo cresciuti. Ma anche i club sono divertenti perché avere questo pubblico più ristretto è una cosa piuttosto bella. Ma più grande è meglio. Sicuro! (Ride)

Quale tipo di spettacolo dovremmo aspettarci per il prossimo concerto in Italia?
Suoneremo tutte le grandi hit, seguiremo una liturgia ma ci saranno tante cose meno famose. Tranquilli! “Sweet Home Alabama” ci sarà. Assicuriamo un ottimo show. È un po' di tempo che manchiamo dal vostro paese e siamo impazienti di tornare. L'ultima volta in Italia era stato a Milano (in realtà era a Vigevano nel 2012, a Milano hanno suonato nel 2009 e nel 1997 ndr).

Cosa conosci dell’Italia?
Il nostro batterista Michael Cartellone è italiano e mi ha spiegato tutto. Ogni volta che sono venuto ho pensato che fosse un paese bellissimo con persone fantastiche.

Manca da molto tempo un vostro album in studio. State lavorando su nuovo materiale?
Prima della morte di Gary abbiamo finito una canzone dal titolo “Last of the Street Survivors” e stavamo iniziando a preparare un nuovo album. Poi la sua salute è andata peggiorando e ci siamo fermati. Ma abbiamo bani che lui e Ricky Medlock hanno scritto e quindi speriamo di poter pubblicare qualcosa in futuro.

Qual è la salute del rock? È ancora vivo?
Ma stai scherzando? Il Rock and roll non muore mai, non morirà mai. Ci sono tante grandi band che suonano, ne ho scoperte molte su internet. Ho notato che in parecchi si vestono come negli anni ‘80, le cose sono cicliche e a volte tornano, sono curioso di vedere come sarà in futuro ma il rock and roll non muore mai.

Quali sono le tue band preferite in questo momento? O quelle che stai ascoltando adesso
C'è un piccolo gruppo del Kentucky chiamato Blackstone Cherry che adoro. Poi ci sono i Blackberry Smoke che faranno un po' di show europei con noi, amo questi ragazzi. C'è un altro gruppo, i Texas Tornado (super gruppo tex mex californiano ndr), ma ci sono così tante band in America… Passo molto tempo ad ascoltare artisti nuovi e anche i miei figli e i loro amici mi consigliano. Per rispondere esattamente alla tua domanda devo dire Blackstone Cherry e Blackberry Smoke.

Cosa puoi dire ai fan italiani?
Ai fan italiani diciamo che c’è un reciproco apprezzamento. Ho una teoria. Se sei un fan di Leonard Skinner (il personaggio - reale - da cui deriva il nome della band) non importa di dove sei, tutti abbiamo qualcosa in comune, tutti siamo collegati dal grande dono della musica. Quindi vi consiglio di uscire e venire ad ascoltare la musica dei LS. Sarà fantastico per noi poter incontrare alcuni dei nostri fan, stringere le mani, sorridere e dire “Ciao”.

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