Eurovision: una guida per orientarsi all’edizione 2025

Stasera c'è Lucio Corsi (che andrà di diritto alla finale). Come funziona e cosa tenere d'occhio.

Si riparte: da questa sera, a Basilea va in scena l’Eurovision Song Contest 2025. Un’edizione molto particolare, dopo le polemiche dell’edizione 2025 - l’espulsione di Joost Klein per “comportamenti inappropriati” e le polemiche sulla partecipazione di Israele. 
Così questa edizione sarà più “controllata”: un nuovo codice di comportamento, un minore accesso dei media agli artisti e alle prove. Un po’ più autoreferenziale nello spettacolo.

Come funziona: le regole del 2025

Il meccanismo del concorso resta quello classico. I paesi partecipanti sono 37: 31 si sfidano nelle due semifinali, in programma il 13 e il 15 maggio, mentre i cosiddetti Big Five (Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito), insieme alla nazione ospitante – quest’anno la Svizzera, vincitrice dell’edizione 2024 – sono qualificati di diritto alla finale del 17maggio. Dalle semifinali passeranno 20 artisti, 10 per ciascuna serata, portando a 26 il totale dei finalisti.
Il sistema di voto è diviso in due fasi. Nelle semifinali decide solo il televoto del pubblico, mentre in finale il punteggio si compone per metà dai voti delle giurie nazionali e per metà dal televoto. È confermato anche il voto online a pagamento da parte del “resto del mondo”, ossia dei paesi non partecipanti, che viene conteggiato come un set di punti autonomo.

Rispetto alle edizioni precedenti, però, ci sono cambiamenti significativi sul piano organizzativo e comunicativo. Le prove sono ora a porte chiuse, accessibili solo alle delegazioni ufficiali. È stato introdotto un nuovo protocollo per garantire il benessere e la sicurezza di artisti e staff, che limita le riprese nelle aree backstage e crea spazi “protetti” per i partecipanti. Tutti – musicisti, tecnici, media – sono tenuti a firmare un codice di condotta per poter partecipare all’evento. È una reazione alle critiche degli anni scorsi, un tentativo di controllare meglio l’ambiente del concorso, ma anche un segno di una crescente chiusura.
“Fino a pochi anni fa le prime prove erano aperte alla stampa, adesso nemmeno noi commentatori possiamo assistervi”, racconta Eddy Anselmi, massimo esperto di Eurovision autore dell’edizione italiana targata RAI. “È un ritorno alla comunicazione top-down della vecchia TV pubblica. Ma l’Eurovision ha fatto il salto proprio aprendosi, diventando virale grazie al coinvolgimento dei fan. Spegnere questa rete spontanea di diffusione è, secondo me, un errore”. Questa chiusura si riflette anche nella struttura dello show. Al posto di ospiti internazionali o momenti capaci di rompere la bolla, Eurovision 2025 proporrà come intermezzi con artisti già visti nel concorso e un tributo all’edizione cancellata del 2020. Una scelta che privilegia l’effetto nostalgia piuttosto che l’apertura.
 “È un Eurovision che parla di sé stesso”, dice ancora Anselmi. “Tutti i numeri di intervallo, anche quelli della finale, sembrano rivolti più agli appassionati di lungo corso che al pubblico generalista. È un peccato: l’edizione di Torino nel 2022 aveva cercato di aprire una finestra verso l’esterno. Questa, invece, è una rimpatriata tra parenti”.

L’Italia di Lucio Corsi e il peso del soft power

In questo contesto, l’Italia arriva con una proposta lontana dai canoni prevedibili del concorso. Dopo la rinuncia di Olly, vincitore a Sanremo, Lucio Corsi rappresenta il nostro Paese con “Volevo essere un duro”, brano  fuori dagli schemi eurovisivi- che verrà portato sul palco con sottotitoli per far comprendere il racconto.

“È una canzone difficile, non da Eurovision”, ammette Anselmi, “ma con una canzone bella non c’è definizione di Eurovision che tenga. Io sono contrario alla logica del ‘pezzo eurovisivo’. Spesso si tratta di canzoni con lo stesso impianto. Lucio è un’altra cosa: ha identità, ha messaggio, ha visione. Se i commentatori europei capiranno chi è Lucio, se il suo messaggio verrà trasmesso con efficacia, allora andrà bene. È un lavoro di squadra”. Si punta a rimanere in top 10, auspica Anselmi, come succede negli ultimi anni.

La presenza diffusa dell’Italia

L’Italia, però, è protagonista anche in altri modi. Gabry Ponte rappresenta San Marino con il “jingle” sanremese “Tutta l’Italia” selezionato dalla TV del Titano: Tommy Cash, in gara per l’Estonia, è in gara con la canzone-meme “Espresso macchiato”; gli Skodra Elektronique, in gara per l’Albania, sono albanesi ma cresciuti in Italia, e la loro musica è un mix di folk balcanico e produzione elettronica nostrana.
“Rischiamo la sovraesposizione?”, si chiede Anselmi. “No, rischiamo il soft power. E lo dico in senso positivo. La nostra musica è ovunque, perché funziona, perché comunica. La Spagna fa le hit estive, ma all’Eurovision fatica. Noi, invece, siamo in top ten da sette anni”.
È anche interessante notare come la presenza italiana si manifesti in modalità differenti. “San Marino è un po’ la Toro Rosso della Rai”, scherza Anselmi, riferendosi all’ex scuderia satellite della Red Bull. “Tommy Cash è l’italiano comico da film di mafia, tipo Joe Pesci. E gli Skodra portano l’Italia senza dichiararla. È un bel derby musicale, vediamo chi lo vince”.

I favoriti e le tensioni geopolitiche

L’Italia non è tra i primi favoriti: secondo i bookmaker, le nazioni da tenere d’occhio sono Svezia, come sempre, ma anche Austria e Francia, con la controversa presenza israeliana data in top 5. Nonostante ad EBU continuino a sostenere che non è e non deve essere un evento politico, il clima di conflitto mondiale si farà sentire eccome: nei giorni scorsi c’è stata una petizione firmata da oltre 70 artisti per l’esclusione di Israele dalla competizione - che si presenta con un'artista sopravvissuta alla strage di Hamas del 7 ottobre 2023. 
EBU ha introdotto un Code of Conduct e il Duty of Care, che oltre a regolare le interazioni tra i partecipanti avranno l'effetto di controllare i messaggi politici in ogni spazio di Eurovision. "Non si tratta di misure punitive ma di responsabilizzazione", ha spiegato in conferenza stampa Simona Martorelli, direttrice delle relazioni internazionali RAI. "Il Code of Conduct definisce i comportamenti che tutti gli accreditati devono osservare, mentre il Duty of Care riguarda la cura e la tutela di chi partecipa alla manifestazione, a ogni livello”. Per esempio è molto più regolamentata la presenza di bandiere (nazionali o di cause), che non potranno essere mostrate dagli artisti sul palco, ma solo quelle nazionali nelle zone vicine dove gli artisti aspettano i voci

Le semifinali

Queste le composizioni delle due semifinali semifinale.
 13 maggio:

  1. Islanda - VÆB - RÓA
  2. Polonia - Justyna Steczkowska - GAJA
  3. Slovenia - Klemen - How Much Time Do We Have Left
  4. Estonia - Tommy Cash - Espresso Macchiato
  5. Ucraina - Ziferblat - Bird of Pray
  6. Svezia - KAJ - Bara Bada Bastu
  7. Portogallo - NAPA - Deslocado
  8. Norvegia - Kyle Alessandro - Lighter
  9. Belgio - Red Sebastian - Strobe Lights
  10. Azerbaijan - Mamagama - Run With U
  11. San Marino - Gabry Ponte - Tutta L'Italia
  12. Albania - Shkodra - Elektronike Zjerm
  13. Olanda - Claude - C'est La Vie
  14. Croazia - Marko Bošnjak - Poison Cake
  15. Cipro - Theo Evan - Shh

Si esibiranno fuori gara anche  l'italia con Lucio Corsi e "Volevo Essere Un Duro", Spagna con Melody e la Svizzera con Zoë Më.

Seconda semifinale, giovedì 15 maggio

  1. Australia - Go-Jo - Milkshake Man
  2. Montenegro - Nina Žižić - Dobrodošli
  3. Irlanda - EMMY - Laika Party
  4. Lettonia - Tautumeitas - Bur Man Laimi
  5. Armenia - PARG - SURVIVOR
  6. Austria - JJ - Wasted Love
  7. Grecia - Klavdia - Asteromáta
  8. Lituania - Katarsis - Tavo Akys
  9. Malta - Miriana Conte - SERVING
  10. Georgia - Mariam Shengelia - Freedom
  11. Danimarca - Sissal - Hallucination
  12. Repubblica Ceca - ADONXS - Kiss Kiss Goodbye
  13. Lussemburgo - Laura Thorn - La Poupée Monte Le Son
  14. Israele - Yuval Raphael - New Day Will Rise
  15. Serbia - Princ - Mila
  16. Finlandia - Erika Vikman - ICH KOMME

 

si esibiranno anche l'Inghilterra ( Remember Monday – What The Hell Just Happened?), la Francia (Louane – maman) e la Germania (Abor & Tynna – Baller)

 

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