Nel 1985, un gruppo di musicisti britannici neri, tra cui nomi noti come Aswad, Dennis Brown e Janet Kay, si unì per registrare un singolo di beneficenza intitolato "Let's Make Africa Green Again" (di cui questo mese ricorre il 40° anniversario della pubblicazione), con l'obiettivo di raccogliere fondi per sostenere le vittime della carestia in Etiopia.
Questo progetto, guidato da Leon Leiffer, un attivista e musicista (fondatore nel 1974 dei The Blackstones), nacque in un contesto in cui la crisi etiope, prima del clamore mediatico di “Do They Know It's Christmas? ” era già ben nota tra i rastafariani, che consideravano l'Etiopia la loro patria spirituale e un luogo libero dalle iniquità dell'Occidente. E vedevano l'ex imperatore Haile Selassie come il loro messia.
Leiffer all’epoca è un influente attivista sociale, forza trainante del Brafa (British Reggae Artists Famine Appeal), un ensemble che comprendeva, tra gli altri, il famoso vocalist giamaicano Dennis Brown, gli Aswad e Janet Kay, la regina del lovers rock, un genere di reggae romantico tipicamente britannico.
Il musicista e attivista inizialmente pensò di organizzare un concerto per raccogliere fondi, ma trovò difficoltà nella logistica e decise quindi di optare per la registrazione di un disco i cui proventi sarebbero stati inviati in Etiopia tramite Save the Children. Con l'aiuto di Eddy Grant, che mise a disposizione gratuitamente il suo studio, il progetto prese forma. Il giorno della registrazione, Leiffer invitò tutti gli artisti a partecipare senza egoismi, creando un'atmosfera di inclusione e collaborazione. Più di 200 persone contribuirono al progetto, creando un senso di comunità.
Nonostante il successo tra i fan del reggae, il singolo non ottenne la visibilità che avrebbe meritato nei media nazionali, e Leiffer espresse il suo disappunto per la mancanza di rappresentanza di artisti neri britannici in eventi come il Live Aid, che si svolse nello stesso periodo (13 luglio 1985 al Wembley Stadium di Londra e al John Fitzgerald Kennedy Stadium di Philadelphia).
Sebbene la loro canzone non entrò nelle classifiche, il gruppo continuò a lavorare e infine riuscì a organizzare un concerto di beneficenza a Shoreditch Park nel 1986, che attirò oltre 10.000 persone e raccolse 8.000 sterline.
Il concerto rappresentò non solo un evento musicale, ma anche un'importante affermazione della cultura nera britannica, contrastando le immagini negative che circolavano sui giovani neri dopo i disordini di Brixton e Toxteth (1981). Negli anni successivi, il riconoscimento per il lavoro di Leiffer e del Brafa (British Reggae Artists Famine Appeal) arrivò nel 2021, quando un piazzale è stato intitolato a loro.
Oggi, Leiffer continua a dedicarsi alla musica con i Blackstones e riflette con orgoglio su ciò che lui e i suoi collaboratori hanno realizzato, pur riconoscendo che avrebbero potuto avere maggiore copertura mediatica.
La loro storia, sebbene meno conosciuta rispetto a quella di Band Aid, rappresenta un'importante parte della risposta musicale britannica alla crisi etiope degli anni '80.