Una foto condivisa sui social, che lo ritrae in studio davanti a un pc e a un microfono: tanto (poco) è bastato a Justin Bieber per conquistare l’attenzione dei media, finire tra le tendenze sui social e tornare a far parlare di sé in riferimento alla musica e non a vicende come quella relativa al suo presunto coinvolgimento nelle vicende legate ai giri di Diddy. Sì, il principino del pop sta per tornare sulle scene, dopo quattro anni di silenzio discografico, quanti ne sono passati dall’uscita di “Justice” del 2021. E il ritorno potrebbe essere più sorprendente e spiazzante del previsto. Già, perché nella foto che Bieber ha pubblicato sui social c’è un misterioso musicista che appare alle sue spalle, con le cuffie alle orecchie, intento ad ascoltare con attenzione la popstar canadese. Sapete chi è? Si chiama Mk.gee, vero nome Michael Gordon, 27enne chitarrista, produttore e cantante che - come già raccontato qui da Rockol - l’autorevole e prestigioso New York Times lo scorso anno ha soprannominato “an unlikely guitar God”, “un improbabile Dio della chitarra”.
Justin Bieber è stato l’ultimo a iscriversi al suo fanclub, dopo due giganti del rock come Eric Clapton e John Mayer. L’ex bimbo prodigio del pop è rimasto così folgorato dalla musica di Mk.gee da sceglierlo addirittura come produttore e principale collaboratore del disco che segnerà il suo ritorno alla musica. Se non ne avete mai sentito parlare, leggete cosa dice di lui Slowhand: «È unico. Ha trovato cose da fare con la chitarra che non fa nessun altro. Quando l’ho ascoltato per la prima volta, ho provato le stesse sensazioni di quando ho visto per la prima volta Prince». Mk.gee ha cominciato a far parlare di sé tra i seguaci della scena indipendente e alternativa americana quando nel novembre del 2021 ha pubblicato insieme al collega Dijon Duenas l’album “Absolutely”. «Mike è un chitarrista irripetibile. Ma penso che se ascoltate quel disco solo per il suo incredibile modo di suonare la chitarra, vi perdete tutto il resto, ovvero che potrebbe essere il produttore più affascinante del pianeta in questo momento», ha detto l’ex partner.
Oggi i suoi video su YouTube contano oltre 15 milioni di visualizzazioni e sui forum di appassionati delle sei corde si moltiplicano le discussioni in cui chitarristi più o meno giovani si interrogano su quali effetti e quali pedali impiega nelle sue produzioni. Intanto il suo disco “Two stars & the dream police” da mesi è tra i lavori più chiacchierati della scena indipendente e alternativa d’oltreoceano. Dei brani, registrazioni grezze, caotiche, che sembrano demo incompiuti e impregnate di attitudine do-it-yourself, lui dice: «Sono piccole rifrazioni di canzoni perfette in mezzo a un sacco di caos e strani momenti atonali». Il passaparola lo ha reso una figura di culto per gli appassionati dedella scena alternativa («Il musicista preferito del musicista preferito del tuo musicista preferito», ha ironizzato il quotidiano newyorkese).
Dopo il clamoroso divorzio da Scooter Braun, il talent scout che lo scovò su YouTube e che poi diventò suo manager, Bieber ha scelto di prendere in mano le redini della sua carriera e di seguire il suo istinto, anche disattendendo le aspettative. A spoilerare l’inizio della collaborazione con Mk.gee è stato lo stesso chitarrista e produttore, negli scorsi mesi: «Sta sperimentando. Tutto ciò che esce dalla sua bocca è musica pop». A confermare il sodalizio ci ha pensato ora proprio Bieber, ufficializzando di fatto un’operazione in bilico tra un clamoroso trionfo e un meraviglioso disastro.