Raye: "La musica? Non si guadagna. Conti in pareggio con il tour"

Lo sfogo dell'artista britannica, tre volte candidata ai Grammy e 6 miliardi di streams su Spotify.

Con la musica non si guadagna. A dirlo è Raye, vero nome Rachel Agatha Keen, cantautrice britannica classe 1997 considerata una delle stelle più brillanti della nuova scena soul d'oltremanica, che conta 6 miliardi di streams su Spotify a livello mondiale e ha ottenuto tre nomination ai Grammy Awards 2025. In un'intervista concessa a Business Insider la star ha parlato apertamente di come bilanciare i conti come artista indipendente e sacrificare i profitti per servire la sua visione artistica:

Ci sono modi per fare soldi facili e modi per fare profitti. E fidatevi quando vi dico che non sto seguendo quei modi.

Raye ha appena chiuso la tournée legata al suo album "My 21st Century Blues". Il prezzo per organizzare e realizzare questi spettacoli, dalle spese di viaggio alla progettazione delle luci e all'assunzione di una band completa, è stato tutt'altro che economico, ha detto Raye, ma alla fine ha valso l'investimento:

Stiamo pareggiando i conti. Ed è meraviglioso.

Nel 2014 Raye ha firmato un contratto discografico per quattro album con la Polydor. Sette anni, quattro EP e centinaia di migliaia di stream dopo, la cantautrice ha pubblicamente accusato l'etichetta di tenere il suo album di debutto chiuso in un cassetto, implorando i discografici di pubblicarlo. Il mese seguente ha annunciato di essere stata liberata dai vincoli contrattuali con Polydor. Lo scorso anno Raye ha pubblicato il suo primo album come artista indipendente, il già citato "My 21st Century Blues": all'inizio di quest'anno la cnatautrice ha trionfato ai Brit Awards, i premi musicali più ambiti del Regno Unito, vincendo sei statuette e stabilendo così un record per il maggior numero di vittorie in una sola serata. 

 

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