In “Harlequin”, il “compaion album” di “Joker 2: Folie à deux”, nel quale veste i panni di Harley Quinn, la stravagante partner in crime del personaggio interpretato da Joaquin Phoenix, ha preso una serie di classici del musical americano e li ha reinterpretati, omaggiando Broadway e l’età d’oro di Hollywood con un ensemble di 85 (!) elementi, tra archi e fiati. Ne è venuto fuori un disco di ispirazione jazz, che ha visto Lady Gaga rispolverare gli insegnamenti dell’amico Tony Bennett, con il quale nel 2014 e nel 2021 ha inciso i bellissimi “Cheek to cheek” e “Love for sale”: basti ascoltare pezzi come “Good morning” (reinterpretazione del classico firmato da Nacio Herb Brown con testo di Arthur Freed proposto in “Singin’ in the rain” del 1952 da Betty Noyes, Gene Kelly e Donald O’Connor). L’album - che può essere acquistato sullo store ufficiale di Universal - ha confermato, se mai ce ne fosse il bisogno, il talento e l’unicità di un’artista mai banale, poliedrica, versatile, camaleontica. Lady Gaga è capace di fare tutto e di farlo bene. Quando nel 2008 esordì con “The fame”, apparve chiaro sin da subito a tutti quanti che dietro hit ultraradiofoniche come “Just dance”, “Poker face”, “Eh, eh (Nothing else I can say)”, “LoveGame” e “Paparazzi” ci fosse un mondo tutto da scoprire. Affascinante e suggestivo. I fatti lo hanno confermato: negli anni Gaga ha saputo costruirsi una carriera solidissima, puntando proprio sulla sua versatilità. Ha attraversato i generi facendoli suoi: il pop, il rock (ricordate “You and I”, la ballatona classic rock contenuta in “Born this way”, con Brian May alla chitarra? E il sax di Clarence Clemons, lo storico sassofonista della E Street Band di Bruce Springsteen, in “The edge of glory”?), il jazz, il folk. Non solo: ha conquistato lo showbiz a trecentosessanta gradi, reinventandosi - con successo - anche attrice. La playlist che trovate qui sotto è un modo per entrare nel mondo di un’artista straordinaria.
Dall’esordio con “The fame” - è l’album con la più lunga permanenza al primo posto della classifica Billboard Dance/Electronic di tutti i tempi, con oltre 175 settimane non consecutive; non solo, è anche l’album più longevo di una cantante donna nella classifica Billboard 200, con 319 settimane in tutto - sono passati più di quindici anni, ma la centralità di Lady Gaga nel pop non è in discussione. Ha traballato un po’ nella “Artpop” era, quando sfidò i fan: “Usate buone cuffie quando ascoltate “Artpop”: è una caramella elettronica. Gli altoparlanti del pc non sono accettabili”. Ma a quelli il disco suonò troppo pretenzioso e cerebrale. Poi però Gaga si è ripresa tutto. “Die with a smile”, il duetto con Bruno Mars uscito ad agosto, da otto settimane è al primo posto della classifica settimanale dei brani più ascoltati a livello mondiale su Spotify: solo nell’ultima settimana ha totalizzato 74,3 milioni di ascolti sulla popolare piattaforma di streaming.
Il suo ultimo album, “Chromatica”, è stato il suo sesto album consecutivo ad andare al primo posto della classifica Billboard 200, permettendole di diventare la prima artista donna a riuscirci nell’arco di un decennio (2011-2020). La sua collaborazione con Ariana Grande in "Rain On Me" ha segnato il più grande debutto su Spotify del 2020, raggiungendo il primo posto nelle classifiche Spotify Global e Spotify USA e diventando uno dei suoi numerosi successi. L’Oscar come “Miglior canzone originale” vinto con Shallow nel 2018, dalla colonna sonora di “A star is Born”, ha suggellato la sua rinascita dopo “Joanne”, il disco della svolta folk.
E ora cresce l’attesa per “LG7”, titolo provvisorio dell’ideale successore di “Chromatica”. Arriverà il prossimo febbraio, ha promesso Stefani Germanotta, questo il vero nome della popstar. Sarà il suo primo di inediti in cinque anni: “Ho scritto tante canzoni, ho prodotto tanti brani. Diciamo che è qualcosa che non avevo mai fatto prima. Amo esplorare la musica e sperimentare diversi generi. Questo settore può isolarti, ma io non mi sento mai sola grazie ai miei fan”.