Addio a Damo Suzuki, storico cantante dei Can

Aveva 74 anni

È venuto a mancare, all'età di 74 anni, Damo Suzuki, storico cantante dei Can. La causa della scomparsa dell'artista, al quale era stato diagnosticato un tumore al colon, non è ancora stata resa nota. La triste notizie è stata data ieri, 10 febbraio, dalla etichetta Spoon Records: "È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa del nostro meraviglioso amico Damo Suzuki, avvenuta ieri, venerdì 9 febbraio 2024", si legge nella nota condivisa sui social: "La sua sconfinata energia creativa ha toccato tantissime persone in tutto il mondo, non solo con i Can, ma anche con il suo Network Tour mondiale. L'animo gentile e il sorriso sfacciato di Damo ci mancheranno per sempre. Si unirà a Michael, Jaki e Holger per una fantastica jam!".

Nato il 16 gennaio 1950 in Giappone, Kenji Suzuki, poi noto come Damo Suzuki, passò la sua adolescenza girando l'Europa e suonando come busker per le strade delle città. A Monaco di Baviere venne notato da Jake Liebezeit e Holger Czukay dei Can - i re del krautrock formatisi a Colonia (Germania) nel 1968 - che decisero di arruolarlo nel gruppo per sostituire Malcolm Mooney. "Damo era un tipo diverso di cantante", riflettè una volta Holger Czukay: "e così il gruppo raggiunse la necessaria stabilità". Il primo concerto di Suzuki con i Can ebbe luogo la sera stessa in cui lo conobbero. Nel suo 'Short History Of Can' Czukay così riporta come andarono le cose: "Sono andato da Damo fuori dal bar e gli ho chiesto se era libero per la serata. Gli dissi, 'Siamo un gruppo rock sperimentale e stasera abbiamo un concerto, è tutto esaurito.' Damo disse che non aveva niente di speciale da fare, quindi perché non cantare? Il locale era gremito e Damo iniziò a mormorare come un monaco in meditazione. Poi, all'improvviso, si trasformò in un samurai combattente. Il pubblico ne fu scioccato e quasi tutti lasciarono la sala".

I Can nel 1970 pubblicarono l'album "Soundtracks" dove cantavano sia Mooney che Suzuki. Quindi, uscirono i loro due lavori più acclamati dalla critica: "Tago Mago" (1971) e "Ege Bamyasi" (1972). Quest'ultimo include "Spoon", un singolo che, a sorpresa, salì fino alle parti alte della classifica tedesca. I successivi album, "Future Days" (1973) e "Soon Over Babaluma" (1974), non erano sconcertanti come i loro predecessori, ma non erano di certo meno ambiziosi. "Future Days" è oggi considerato uno dei primi esempi di musica ambient. Tra l'uscita dei due dischi, 'Damo' Suzuki lasciò i Can per sposare la fidanzata tedesca e diventare testimone di Geova. Czukay ha paragonato la partenza di Suzuki alla "sensazione di un potente pugno che colpisce lo stomaco. Abbiamo provato molti altri cantanti, ma nessuno ci andava più bene. Era finita un'epoca." Per un paio di album si alternarono al microfono Karoli e Schmidt, per un breve periodo cantò con loro persino il cantautore Tim Hardin. 

Damo Suzuki è successivamente tornato a dedicarsi alla musica per vari progetti, tra cui Damo Suzuki’s Network e Damo Suzuki Band. Oltre a pubblicare il libro biografico "I Am Damo Suzuki" con Paul Woods nel 2019, ha maturato un forte con legame con l'Italia e nel 2011 ha dato alle stampe l'album "Sette modi per salvare Roma", frutto di una serie di concerti nella Penisola con Manuel Agnelli, Xabier Iriondo, Erico Gabrielli e Cristiano Calgagnile.

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