Il chitarrista dei Soundgarden Kim Thayil in una recente intervista rilasciata a Pete Thorn ha ricusato il termine grunge affibbiato alle band della scena di Seattle degli inizi degli anni Novanta, a suo parere è una invenzione del marketing.
Parlando di ciò che stava musicalmente accadendo a Seattle in quegli anni il 63enne musicista dice: "Sapevamo che questo suono era qualcosa che non stava necessariamente accadendo in altre scene o in altre città. La gente era molto fedele all'etica punk rock, Seattle stava facendo qualcosa di diverso. Ne eravamo molto consapevoli”.
Ha poi proseguito tenendo a specificare che la definizione grunge non era in alcun modo da loro usata. "Non pensavamo che fosse grunge. Questa è poi diventata una cosa riguardante il marketing."
Gruppi come Soundgarden, Nirvana, Pearl Jam e Alice in Chains furono tutti raggruppati sotto il cappello del grunge, ma ognuno di loro possedeva un proprio stile. L'ascesa del grunge è passata alla storia per avere dato una mazzata al rock ridondante degli anni Ottanta. Kim Thayil riconosce che la scena di Seattle si muovevano in una direzione decisamente diversa rispetto alle band che popolavano il Sunset Strip di Los Angeles, ma non fu una scelta consapevole e anticonformista. "Nessuno di noi ascoltava l'hair metal. Non perché non ci piacesse. Io non guardavo MTV. Non penso nemmeno che avessi una TV. Chris (Cornell, il cantante dei Soundgarden, ndr) e Hiro (Yamamoto, il bassista membro fondatore dei Soundgarden, ndr) non avevano la TV. Sai come ho potuto vedere i video dei Soundgarden in TV? Andando in tournée. Se eravamo fortunati avevamo un hotel con ESPN e MTV. Quindi recuperavamo i risultati dei Mariners (la squadra di baseball di Seattle, ndr) e poi forse, con un po' di fortuna, si poteva vedere un video. Ma non ho avuto una TV a casa fino al ’95”.
Stando a ciò che dice Thayil i rocker di Seattle svilupparono il loro stile musicale in autonomia, senza essere condizionati dagli stimoli che rimbalzavano da MTV che all'epoca viveva una stagione d'oro. Prima di chiudere l'intervista però Kim Thayil cita un gruppo che apparteneva al mainstream rock dell'epoca di cui aveva conoscenza: "I Motley Crue erano una band che conoscevamo. Del primo album, “Too Fast For Love” (uscito nel 1981, ndr), ne eravamo totalmente consapevoli. Era una di quelle band che si adattavano al canone del punk rock.”