Un anno fa, il 18 gennaio 2023, è venuto a mancare all'età di 81 anni David Crosby. Cantautore, cantante e chitarrista fondatore di Byrds e Crosby, Stills & Nash (poi Crosby, Stills, Nash & Young). Solo un mese prima di lasciarci aveva pubblicato l'album registrato dal vivo – il suo primo live da solista - “David Crosby & the Lighthouse Band Live at the Capitol Theatre”. Utilizziamo la recensione di quell'album per ricordare il grande musicista californiano che non è più tra noi.
David Crosby lo scorso agosto ha compiuto 81 anni e, in contemporanea con il genetliaco, rilasciò un'intervista in cui si dichiarava ormai troppo vecchio per sostenere le fatiche di un tour ed esibirsi dal vivo. Praticamente un annuncio quasi ufficiale dell'addio ad ogni attività sul palco di fronte al pubblico. Gli ultimi concerti del leggendario musicista californiano risalgono al 2019, prima che il Covid irrompesse a stravolgere le vite di buona parte degli abitanti del pianeta Terra. Ciò non toglie che negli ultimi sette, otto anni, l'attività discografica solista di Crosby sia stata piuttosto vivace. Dopo avere debuttato da solo nel 1971 – nel suo periodo artistico migliore e di maggior successo - dando alle stampe l'ottimo "If I Could Only Remember My Name" fecero seguito, solo parecchi anni più tardi, "Oh yes I can" nel 1989 e "Thousand roads" nel 1993. A partire dal 2014, ormai in età più che matura, Crosby ha dato inizio a una fase particolarmente feconda e ispirata che, tradotta nel concreto, si è manifestata con la pubblicazione di ben cinque album (conditi da oltre 270 concerti), quasi il doppio (quanto ad album) di quanto realizzato nei precedenti quaranta e più anni. Per la cronaca, e in ordine di uscita: "Croz" (2014), "Lighthouse" (2016), "Sky trails" (2017), "Here if you listen" (2018) e "For free" (2021).
Chissà, incidentalmente o forse proprio perché il palco per lui potrebbe rivelarsi solo un ricordo, l'ex sodale di Stills Nash e Young ha pubblicato il suo primo album solista dal vivo (cui si accompagna un DVD), “David Crosby & the Lighthouse Band Live at the Capitol Theatre”. Il Capitol Theatre in questione è sito a Port Chester, cittadina adagiata sulla costa est degli Stati Uniti, nello stato di New York. L'album riporta quasi per intero la scaletta – mancano all'appello "Other half rule" e "Ohio" – del concerto che l'8 dicembre 2018 chiuse il tour a supporto di "Here if you listen", disco che pubblicò insieme alla Lighthouse Band, combo formato da Becca Stevens, Michelle Willis e Michael League degli Snarky Puppy (potete vedere i quattro sorridenti sulla copertina di questo live). Da "Here if you listen" quella sera vennero proposti quattro brani, altri cinque provengono da "Lighthouse", primo album in cui la Lighthouse Band e Crosby unirono i loro talenti. I restanti sette giungono dal luminoso passato di Croz, con la chiusa affidata alle immarcescibili "Déjà Vu" e "Woodstock", quest'ultima uscita dalla penna della amica di lunga data Joni Mitchell. Dal passato giunge anche "1974", brano facente parte della tracklist di "Here if you listen" che, dopo avere soggiornato per oltre 40 anni negli archivi di David Crosby, venne completato con l'aiuto di Becca Stevens.
“David Crosby & the Lighthouse Band Live at the Capitol Theatre” è l'istantanea in concerto della collaborazione tra il baffuto musicista californiano e il terzetto nella seconda parte dello scorso decennio – dopo tre album incisi insieme, la Lighthouse Band non compare nella sua ultima fatica solista "For free" del 2021. Questo live replica e, se possibile, moltiplica la magia e la grazia che i quattro avevano già evocato in studio di registrazione. Una strumentazione ridotta al minimo: il suono delle tastiere, qualche chitarra, l'assenza quasi totale delle percussioni e, soprattutto, il delizioso e perfetto intreccio delle voci. L'ascolto regala un'ora abbondante di straniamento totale: si viene infatti trasportati in un universo fuori dal tempo, un delicato universo in cui David Crosby è da sempre signore e padrone.