Dal rap al blues, passando per il rock e il punk. Da Vacca ai Nirvana arrivando fino a XXXTentacion. Silent Bob non venera nessuna chiesa musicale e non ha divinità che lo hanno ispirato in modo incondizionato. Nulla è assoluto, ma tanti sono i punti di riferimento e gli amori. "Habitat cielo", il suo nuovo album (leggi qui la recensione), con le sue diverse sfumature sonore, è un esempio di come l’artista classe 1999, coadiuvato dal produttore Sick Budd, sia riuscito a non a fermarsi al rap, andando oltre.
“Non ripetermi – ha raccontato a Rockol – per me è l’unico modo per rimanere creativi. Volevo realizzare un disco più sperimentale, che attingesse anche dal blues e da un certo punk scarno, sempre però mantenendo un impianto, un lavoro in studio e un’attitudine rap. Lavorare sul disco non è stato immediato, certi generi, che fanno parte dei nostri ascolti oltre al rap, vanno capiti e studiati”. Il risultato finale è un album che si muove fra due mondi, uno più dark e un altro più aperto e con alcuni raggi di sole che filtrano. Nella nostra intervista video ha spiegato nel dettaglio le sue fonti di ispirazione principali, dimostrando una grande poliedricità di ascolti.