La sera del 9 maggio i Magazzini Generali di Milano si riempiono tanto di ragazzi giovani, ammassati sotto al palco che cantano a squarciagola le canzoni - di, per esempio, Arctic Monkeys e Killers - trasmesse dagli altoparlanti ancora prima dell’inizio del concerto, quanto da adulti con indosso t-shirt di band storiche come gli Who. Il motivo di questo incontro fra generazioni diverse? Il gruppo che sta per andare in scena nel locale meneghino è quello degli Inahler, musicisti per lo più ventenni capitanati da Elijah Hewson, il figlio del leader degli U2.
Già con il suo album di debutto, “It won’t always be like this” uscito lo scorso luglio, la giovane formazione di Dublino aveva dimostrato di meritare considerazione e interesse grazie al proprio talento e alla sua abilità, e non solo perché il frontman, classe 1999, è figlio di Paul Hewson, meglio noto come Bono. Ora con il loro primo concerto nel nostro Paese, tappa del tour europeo partito lo scorso mese di aprile dopo una tournée in Nord America, per gli Inhaler arriva anche il momento della prova del live in Italia.
Anche in concerto, com’era parso dall’ascolto del primo disco, il confronto tra la band di Elijah Hewson e il gruppo di “With or without you” è effettivamente inevitabile, tanto che durante il live sull’esecuzione di “Totally” qualche simpaticone tra il pubblico pensa addirittura bene di intonare un coro di “uo ooo ooo” alla U2. Già dai primi singoli degli Inhaler pubblicati tra il 2018 e il 2021 si era potuta cogliere la somiglianza tra il timbro vocale del 22enne Hewson e quello del di lui padre. Ed è una caratteristica, questa, che emerge ancora di più vedendo Elijah sul palco con la sua formazione, formata, oltre che dal cantante e chitarrista figlio di Bono, dal bassista Robert Keating, dal chitarrista Josh Jenkinson e dal batterista Ryan McMahon. Fortunatamente, però, i punti di forza degli Inhaler non sono solo il cognome importante del frontman e la sua similitudine con il genitore. Certo, il fatto che Elijah Hewson sia il figlio di una grande rockstar ha sicuramente aiutato la giovane band a a far crescere l’hype e ad attirare su di sé attenzione di pubblico e media, soprattutto in un periodo caratterizzato dal rock e dalle chitarre. Ecco che, a neanche un anno dalla pubblicazione del suo progetto discografico d’esordio che al tempo della sua uscita ha debuttato al primo posto della classifica degli album britannica, e con all’attivo giusto qualche altro singolo, la giovane band è già arrivata a Milano ai Magazzini Generali per un concerto sold out. Non stupisce quindi che nella venue di Via Pietrasanta gli Inhaler portano in scena uno show di 12 canzoni per neanche un’ora tirata di musica. Ma la sera del 9 maggio da Elijah e soci, supportati da Louis Lambert alle tastiere e ai synth, non ci si aspetta di più, e la band riesce comunque a dimostrare il proprio potenziale anche dal vivo.
Quando verso le 21.30, su un beat elettronico di stampo hip hop, la formazione di Dublino fa il suo ingresso sul palco, il pubblico si trova di fronte cinque ragazzi visibilmente giovanissimi. Nel momento in cui attaccano a suonare, però, gli Inhaler si trasformano e sembra di vedere in azione una band già ben rodata, che ha fatto tesoro di tutte le esperienze che è riuscita a vivere negli ultimi anni per raggiungere credibilità. Senza mai smettere di suonare la chitarra, durante il concerto ai Magazzini Generali Elijah Hewson si scopre un abile chitarrista, oltre che un frontman carismatico già alla sua giovane età e un cantante dotato di una vocalità versatile e incisiva. Con per esempio il singolone “It won’t always be like this”, che apre il live, il frontman dimostra la sua capacità nel coinvolgere i presenti allungando l’asta del microfono verso le prime file o lasciando cantare il pubblico, la cui reazione è immediata a ogni pezzo in scaletta. Mentre durante l’esecuzione della “ghost track” “Plastic house” dopo “Who’s your money on?”, rimasto da solo sul palco con la sua sei corde elettrica e illuminato da un unico fascio di luce, Elijah regala uno dei momenti più intensi e intimi grazie alla forza della sua voce capace di raggiungere con facilità note alte e precise quanto di dare enfasi ai passaggi più raccolti. Di fianco e alle spalle del leader degli Inhaler, poi, ci sono quattro musicisti che permettono alla musica della band, insieme al suo lato introspettivo, di arrivare agli spettatori in modo pulito e al contempo con naturalezza, come se facessero concerti da una vita. Si passa così dalla new wave della prima canzone in scaletta e dai suoi ritornelli attraenti alla delicatezza pop di “Slide out the window” e alle distorsioni di “A night on the floor”, fino all’indie-rock frenetico che ricorda i primi lavori degli Arctic Monkeys di “In my sleep”.
La scenografia è inesistente, con come unico effetto scenico il nome degli Inhaler sullo sfondo. E, a parte qualche ben riuscita interazione con i fan sotto al palco (tanto che basta una semplice frase di Elijah come un “Vi sentite tutti pieni di vita?!”, per scatenare il loro entusiasmo), sono assenti anche certi convenevoli e non c’è nessuna pausa o bis. La fine del concerto, infatti, arriva senza rendersene conto e viene affidata a due brani pieni di riff accattivanti e sostenuti da una sezione ritmica solida come “Cheer up baby” e “My honest face”, uno dei singoli più forti della formazione irlandese. Quando il gruppo si congeda salutando i presenti, si ha la sensazione che per Elijah Hewson e soci la prova del live sia superata anche secondo il pubblico italiano e che gli Inhaler possiedono i requisiti giusti per non essere una novità passeggera. Le aspettative per le prossime mosse dei giovani irlandesi, però, si sono fatte ancora più alte e chissà se Elijah e compagni saranno in grado di trovare la strada per raggiungere una propria dimensione più definita e personale, oltre che a irrobustire il proprio repertorio.
La scaletta:
“It Won't Always Be Like This”
“We Have To Move On”
“Slide Out the Window
“Ice Cream Sundae”
“When It Breaks”
“A Night on the Floor” (bella)
“Who's Your Money On?”
“Plastic House”
“My King will be Kind”
“Totally”
“In My Sleep”
“Cheer Up Baby
“My Honest Face”