Tony Iommi non era adatto per il suono dei Jethro Tull

Lo ha dichiarato Ian Anderson in una intervista, ringraziando il chitarrista per la disponibilità

Il frontman dei Jethro Tull Ian Anderson è stato ospite di Stefan Adika nel programma 'Artists on Record'. Durante la chiacchierata tra i due, l'oggi 74enne musicista britannico, tra gli altri argomenti, ha anche raccontato un episodio che ha visto quale protagonista il chitarrista dei Black Sabbath Tony Iommi.

Questa storia è accaduta molto molto tempo fa, successe che i Rolling Stones l'11 e 12 dicembre 1968 organizzarono uno spettacolo chiamato 'The Rolling Stones Rock and Roll Circus'. Nella testa di Mick Jagger la musica rock si doveva combinare con un'ambientazione circense. Fu uno show molto spettacolare, durato oltre 15 ore.



L'elenco degli artisti che vi presero parte fu di prim'ordine: Jethro Tull, Who, Taj Mahal, Marianne Faithfull, John Lennon e Yoko Ono con il supergruppo The Dirty Mac, creato per l'occasione, che includeva in formazione Eric Clapton, il chitarrista degli Stones Keith Richards e il batterista di Jimi Hendrix Mitch Mitchell.

I Jethro Tull presentarono un ospite a sorpresa durante l'esecuzione di "A Song for Jeffrey", ovvero il chitarrista Tony Iommi, che all'epoca era un membro degli Earth. Ian Anderson ha parlato con Adika proprio di quella esibizione con Iommi e del perché in quella occasione si unì ai Jethro Tull. Il leader della formazione britannica ha candidamente rivelato che in quel momento non aveva altri musicisti da invitare se non Tony Iommi che accettò molto gentilmente l'offerta e suonò con loro per una ventina di minuti.

I due si conoscevano perché suonavano e uscivano insieme. Una volta capitò che parlarono anche della eventualità che Iommi potesse entrare nei Jethro Tull, ma poi convennero sul fatto che non fosse una scelta adatta al loro sound. Anderson fu molto grato a Iommi per avere suonato con loro, anche perché - come detto - non avevano altre alternative.

Questo il ricordo di Ian Anderson di quella esibizione: “Durò circa 20 minuti perché stava solo mimando. Io ero dal vivo, mentre gli altri ragazzi erano su nastro perché in quel momento non avevamo una chitarra. Tony scese gentilmente da Birmingham, lasciando la sua band, una band chiamata Earth che pochi mesi più tardi cambiò il proprio nome in Black Sabbath. Tony venne per aiutarci, lo avevamo incontrato da poche settimane, prima di un concerto. La possibilità che Tony si unisse alla band venne discussa, ma penso che giungemmo tutti alla conclusione che non era la giusta soluzione, Tony è un bravo ragazzo. Fu lui a chiamare perché non avevamo nessun altro a cui poter chiedere, 'Ehi, vieni a questo programma televisivo, dobbiamo fare questa cosa.' Ci fu un preavviso molto breve. Fummo invitati a fare lo spettacolo solo un paio di giorni prima che fosse provato e registrato".

Vuoi leggere di più su Ian Anderson?

rockol.it

Rockol.com s.r.l. - P.IVA: 12954150152
© 2025 Riproduzione riservata. Rockol.com S.r.l.
Privacy policy

Rock Online Italia è una testata registrata presso il Tribunale di Milano: Aut. n° 33 del 22 gennaio 1996