“Abbiamo sognato questo momento per anni”, dice commosso Joey Burns ad inizio concerto: già alla seconda canzone della scaletta i Calexico suonano “The el burro song”, uno dei brani più latineggianti ed allegri del recente “El mirador”. È subito chiaro che il ritorno in Italia della band sarà una fiesta.
I Calexico hanno pubblicato due album negli anni della pandemia, ma non hanno mai suonato, anche nelle pause del lockdown. Sono ripartiti dall’Europa: quella milanese all’Alcatraz è solo la terza data del tour, dopo Austria e Roma. C’è emozione, c’è anche un po’ di ruggine che viene spazzata via dopo qualche canzone: la scaletta è parecchio diversa da quella della sera prima nella capitale, c’è molto più spazio per il repertorio basato su ritmo e fiati groove. Insomma, per l’anima di confine della band: sul palco, come da tradizione, ci sono chitarre ma anche fiati, con Burns, John Convertino e Sergio Mendoza a dirigere il traffico e il resto del gruppo (sette musicisti in tutto) a scambiarsi i ruoli, cantando e suonando.
GUARDA LA FOTOGALLERY DEL CONCERTO
C’è spazio anche per il desert rock (“Heart of downtown”, originariamente incisa con Bombino, apre lo show) e per il rock e basta: uno dei momenti più belli è la stupenda “Not even Stevie Nicks” che sfocia in “Love will tear us apart”. Ma è la cumbia a guidare le danze, fino al liberatorio finale di “Guero canela”.
In un angolo c’è Dori Ghezzi che balla (il gruppo ha raccontato la sua ammirazione per De André), viene ringraziato l’amico Vinicio Capossela, in apertura di serata si sono visti i Guano Padano di Alessandro "Asso" Stefana (qui le immagini del loro concerto): con l’Italia la band ha un rapporto speciale, si vede e la festa è liberatoria anche per il pubblico, che balla dall’inizio alla fine. Non molto, in realtà: meno gente dell’ultima volta all’Alcatraz 4 anni fa. Quella di ieri, 27 aprile, è stata una serata milanese affollata di altri concerti, tutti artisti molto diversi, da Mannarino, Folcast a Stu Larsen a Paolo Vallesi.
Insomma: la ripartenza del live c’è, ma è faticosa, soprattutto per le band straniere. Ce lo aveva raccontato lo stesso Burns, quando lo abbiamo intervistato qualche settimana, spiegandoci che per questo tipo di artisti, dopo la pandemia, fare tour così sarà sempre più difficile e che facilmente potremmo vedere tour congiunti con altri artisti - simile a quello fatto con Iron & Wine nel 2019 - per attirare più pubblico e dividere le spese.
"L'approccio dei Calexico è quello di celebrare la vita, il ritorno, come se fosse l’ultimo tour per un bel po’, perché non si sa mai”, ci aveva detto Burns. Speriamo di rivederli ancora ed ancora: un concerto come questo è un’esperienza catartica, dopo questi due anni, e in ogni occasione. Dateci ancora di questi concerti, fateci celebrare la vita con band come i Calexico.
SETLIST
01 Heart of Downtown
02 El Burro Song
03Cumbia del Polvo
04 Harness the Wind
05 Then you might see
06 Stray
07 Rancho Azul
08 El Mirador
09 Inspiracion
10 Minas de Cobre
11 Cariñito
12 Caldera
13 Flores y Tamales
14 Not even Stevie Nicks/Love will tear us apart
15 Cumbia de Donde
16 Cumbia Peninsula
17 Alone again or
18 Under The Wheels
19 Guero Canela