Domenica 30 gennaio 1972 a Derry, Irlanda del Nord, durante una manifestazione – non autorizzata e promossa dalla
NICRA (Northern Ireland Civil Rights Association) – i soldati del 1° Battaglione del Reggimento Paracadutisti dell’esercito
britannico, comandati dal colonnello Wilford, ricevuto l’ordine di disperdere i manifestanti, iniziarono ad aprire il fuoco.
Quella domenica venne scritta una delle pagine più drammatiche della recente storia irlandese ed europea: in seguito a
quello scellerato ordine, tra i manifestanti per i diritti civili si contarono quattordici persone uccise, tra cui sei minorenni.
Da quel momento quella drammatica giornata viene ricordata come "Bloody Sunday", la domenica di sangue.
Quella strage di innocenti – molti vennero colpiti alle spalle – acuì e intensificò il già aspro clima di tensione che stava vivendo l’Irlanda del Nord dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Chi sparò per primo in quella sanguinosa domenica? Dopo la strage venne istituita una commissione d’inchiesta, presieduta da Lord Widgery, che come era facile intuire affermò che i colpi erano venuti dalla folla senza portare a nessuna condanna, confermando anzi la tesi governativa: i militari risposero al fuoco dei manifestanti. L’esito dell’inchiesta era stato chiaramente guidato, ne è la prova il fatto che non furono minimamente raccolte tutte le prove pertinenti, compresi gli interrogatori alle persone ferite.
Con la strage del "Bloody Sunday" non solo molti giovani decisero di arruolarsi nell’IRA ma si registrò anche un significativo spostamento dell’opinione pubblica da posizioni pacifiste a quelle militanti con il conseguente incremento delle attività militari.
Solamente nel 2015, dopo ben quarantatré anni di insabbiamenti e rallentamenti da parte dell’apparato giudiziario, si è arrivati a un primo passo avanti nell’inchiesta: è stato arrestato uno dei diciassette membri del reggimento di paracadutisti britannici con l’accusa di aver sparato contro i manifestanti. In anni recenti il primo ministro inglese Cameron, presentando le scuse ufficiali del governo di Londra, ha reso pubblico l’esito dell’inchiesta sui fatti del 30 gennaio 1972: i civili che morirono quel giorno erano tutti innocenti, disarmati, e non rappresentavano alcuna minaccia per i soldati, che intervennero seguendo un ordine sbagliato e che furono indubbiamente i primi a sparare.
La "Bloody Sunday" ha ispirato parecchie canzoni; le più note sono "Sunday bloody sunday" degli U2 (qui il testo), pubblicata nel 1983 nell'album "War"
"Give Ireland back to the Irish" di Paul McCartney, uscita inizialmente come singolo degli Wings (qui il testo)
e "Sunday bloody sunday" di John Lennon, dall'album "Some time in New York City" del 1972
ma va ricordata anche "Minds Locked Shut" di Christy Moore, dall'album del 1996 "Graffiti Tongue"
Proprio oggi Bono e The Edge hanno pubblicato una loro performance acustica di "Sunday bloody sunday"
Il testo di questo articolo è tratto dal libro "I solchi della storia" di Maurizio Galli, edito da VoloLibero, che abbiamo recensito qui.