La prossima settimana in gara alla 72° edizione del festival di Sanremo ci saranno anche Le Vibrazioni con la canzone “Tantissimo”, brano scritto da Francesco Sarcina, Roberto Casalino e Niccolò Verrienti. La band milanese - formata da Francesco Sarcina, Stefano Verderi, Marco Castellani Garrincha e Alessandro Deidda - torna sul palco per la quarta volta, un sorta di record per un gruppo al festival della canzone italiana.
““Tantissimo”, raccontano Le Vibrazioni, “è un brano di matrice rock, energico e incalzante dove emerge l’animo più viscerale de Le Vibrazioni, una band dal sound compatto e in continua evoluzione. A questa energia travolgente si contrappone un testo intimista e dal linguaggio universale, in cui ciascuno può trovare un pezzo della propria esperienza di vita. Gli eccessi, le occasioni perse, i momenti di sconforto, le sofferenze e tutto ciò che nel tempo finisce per segnarti e renderti la persona che sei oggi. Francesco parla di sé in modo onesto e trasparente, si rivolge alla vita e a tutte le volte in cui non si è amato come avrebbe dovuto. Quando non si è centrati su di sé, ci si veste di cicatrici senza neanche rendersene conto. Fino a quando ti svegli e comprendi che non è la sofferenza ad elevarti, quanto l’amore che riesci a dare a te stesso. È forse questa la lezione da imparare e Francesco lo ha fatto. Stare bene nel mezzo, in equilibrio tra una sana follia e quello che comunemente chiamiamo Amore”.
Le Vibrazioni sono reduci da “In Orchestra di e con Beppe Vessicchio”, il tour teatrale con cui hanno incontrato, per la prima volta, la musica classica in un viaggio musicale insieme al Maestro Beppe Vessicchio che ha curato gli arrangiamenti orchestrali di alcuni loro brani. Il Maestro Vessicchio dovrebbe dirigere il gruppo anche al teatro Ariston ma al momento è positivo al Covid. Nell'incontro con la stampa Le Vibrazioni parlando delle sue condizioni di salute hanno detto: “Innanzitutto l'importante e che stia bene e fortunatamente è così. Il Maestro è positivo già da un po' quindi, aspettando il tampone, confidiamo che si negativizzi e che ci possa accompagnare sul palco. Altrimenti troveremo un sostituto. Comunque, l'importante è che stia bene”.
Durante l'incontro con la stampa è stato chiesto alla band se sentono la responsabilità di portare il rock in gara dopo la vittoria e il clamore suscitato dai Maneskin lo scorso anno. Il gruppo ha risposto senza scomporsi più di tanto: “Ben venga la vittoria dei Maneskin, ma noi facciamo ciò che abbiamo sempre fatto non sentiamo alcuna responsabilità e neppure ce la vogliamo prendere.”
A proposito della gara svelano che “ci saranno delle sorprese sul palco”, come accaduto nel 2020 quando per la loro “Dov'è” vennero accompagnati durante l'esibizione da un ragazzo che utilizzava il linguaggio dei segni per spiegare e interpretare il significato della canzone.
Richiesto di dare un consiglio ai giovani che esordiranno al festival rispondono: “Lasciarsi trasportare dall'emozione, perché il palco di Sanremo genera emozione ed avere rispetto per la storia del festival.” Si dicono molto incuriositi dalla partecipazione di Giovanni Truppi che “scrive molto bene ed è un bravo musicista”. Ritengono molto importante partecipare a Sanremo poiché è l'unico luogo televisivo dove si suona musica dal vivo in diretta. “Il nostro successo lo dobbiamo a un video e quindi alle televisioni musicali. Quando abbiamo iniziato in quei luoghi poteva suonare dal vivo, oggi è rimasto solo Sanremo.”
Nella serata delle cover Le Vibrazioni proporranno la loro versione di “Live and let die” di Paul McCartney accompagnati da Sophie and the Giants. “La collaborazione è nata per caso parlando all'interno della nostra etichetta discografica. Sophie è giovane – raccontano – porta freschezza e scardina i confini tra le generazioni, in più è inglese e la canzone è stata scritta da un inglese.”
Dopo la partecipazione al festival di Sanremo, il prossimo aprile, Le Vibrazioni pubblicheranno un EP, anche in vinile, e non un album. “Abbiamo pronte molte canzoni – spiega Sarcina – ma in un mercato liquido come il nostro gli album ormai si fanno solo per se stessi. Meglio fare uscire poca roba per volta.”