Up patriots to arms
Testo e musica di Franco Battiato
Incisa dall’autore nell’album "Patriots", 1980
Nell’anno 1980 l’italiano non viveva in una bella società, anzi. E già allora a molti non conveniva che le cose cambiassero: meglio invece che la gente si svagasse, pensasse ad altro. Magari alle canzoni. Eppure non ci furono proteste quando si diffuse proprio una canzone che, incredibilmente e con ferocia, demoliva le mode patetiche e l’egoismo diffuso della società italiana di fine Novecento.
“La fantasia dei popoli che è giunta fino a noi non viene dalle stelle… Alla riscossa stupidi, che i fiumi sono in piena, potete stare a galla… E non è colpa mia se esiste l’imbecillità, se le panchine sono piene di gente che sta male… Se le pedane sono piene di scemi che si muovono…”
Nell’Italia dell’anno 1980 alla fine tutti finirono proprio col ballare la nuova canzonetta. Grazie a magistrali apparenze sonore, nessuno vi coglieva il sarcasmo di gridare un vacuo “Up patriots to arms!”, arruolatevi per dar la vita alla patria, o un finto “Engagez-vous!”, impegnatevi come veri intellettuali.
Nel 1980 in Italia, scalando le hit con "Up Patriots to Arms", Franco Battiato dimostrava quanto una canzone possa davvero osare in fatto di denunce, scomode ma necessarie. E che peccato, per questo Paese, che allora come oggi di Franco Battiato ce ne sia sempre stato uno solo.
Franco Battiato
Uno degli artisti italiani più colti e innovativi, nato a marzo ‘45 nel Catanese ma da sempre alla ricerca d’una strada per comunicare nella Milano che lo accoglie grazie ai buoni uffici di Giorgio Gaber, suo primo produttore nel ’67. Dopo timidi tentativi di canzoni tradizionali, Battiato si dedica per anni a musica sperimentale, dando alle stampe dischi complessi e suggestivi, più vicini alla scena internazionale delle avanguardie del suo maestro Stockhausen che a prog o psichedelia.
Nel ’79 però decide di far convogliare cultura non solo musicale e voglia di sperimentare dentro un discorso ancora pop: un pop però inedito, raffinatissimo, ricco di sottotesti e sempre d’avanguardia che lo lancia nelle hit parade sia come autore (per Alice, Giuni Russo, Milva e molti altri) che come cantautore diverso da chiunque altro, impegnato ma su frequenze musicali ben lontane da Dylan. Col suo pop innervato da profonda spiritualità, estrema tensione etica e umorismo caustico, Battiato arriva sino a oggi, alternando a dischi feroci parentesi d’apparente leggiadria nonché incursioni in cinema, TV e musica colta. Nell’ottobre 2019, causa problemi di salute, Franco Battiato si ritira dalle scene. Morirà il 18 maggio 2021.
Questa scheda è tratta, per gentile concessione dell'autore e delle Edizioni della Goccia, dal libro "Canzoni da leggere" di Andrea Pedrinelli, che tratta ben 155 canzoni e i rispettivi interpreti.