Una bandiera dei Pearl Jam sventola in cima allo Space Needle di Seattle: il nome della band è scritto con i caratteri della copertina di "Ten", loro album d'esordio. È il 2018 ed Eddie Vedder e soci sono tornati a casa, in tutti i sensi. È il loro primo concerto in città in 5 anni, ed è la partenza di "The home X away shows": sarebbe - per il momento - rimasto il loro ultimo tour. La band, come noto, ha pubblicato "Gigaton" a marzo, ma il tour previsto per l'estate 2020 è stato posticipato al 2021 per la pandemia, compresa la data italiana ad Imola. Così eccoci qua a vedere un concerto in streaming: una consolazione, sì, ma bella sostanziosa.
Questo weekend la band ha messo in vendita un webcast dello show dell'8 agosto 2018 al Safeco Field, stadio di Seattle, al costo di 15 dollari. La piattaforma è Nugs.net, già usata dalla band (e da Metallica e Springsteen, tra gli altri) per i propri bootleg ufficiali. Nugs da diversi anni è attiva anche nei webcast a pagamento: già nel 2015 lo streaming in diretta delle 5 date di reunion dei Grateful Dead ha fatto numeri impressionanti, da centinaia di migliaia di spettatori.
Qua non si tratta di un concerto in diretta, ma piuttosto di un concerto-film inedito. Non è il primo concerto in video della band, ovviamente. Ma è diverso da quelli distribuiti in DVD o al cinema, come per esempio "Let's play two" del 2017 (che aveva una parte narrativa). Qua c'è solo musica: 3 ore e passa di rock, distribuite in streaming on demand fino a lunedì 7: presumibillmente è l'unica occasione per vederlo (ma non si può escludere che più avanti venga recuperato in qualche altro modo, come è successo ad "Idiot prayer" di Nick Cave, che andrà nei cinema a novembre dopo uno streaming a luglio).
Per essere chiari: sì, non è un concerto. Ma i 15 dollari valgono il prezzo del biglietto digitale, è un film di qualità e quantità: 33 canzoni per oltre 3 ore di musica. La qualità si vede anche nella forma: ben 11 camere guidate da Blue Leach (già al lavoro con Depeche Mode e R.E.M:). Una regia pulita che non fa perdere un dettaglio dell'azione: i primi piani sugli assoli di Mike McCready (quello di "Black" in particolare) sono da brividi. Unica scelta particolare: la prima metà dello show è in bianco e nero. I colori si accendono nell'ultima canzone prima dei bis, "Porch", appena il brano accelera.
È uno dei tanti momenti memorabili dello show, che mostra una band in palla, compatta e potente. "At the top of their game", come direbbero in America, per usare la metafora sportiva di quel tour, che si svolse negli stadi di football (fu anche il primo loro concerto al Safeco Field, la casa dei Seattle Seahawks). Potete farvene un'idea qua, nei primi 20 minuti che la band ha messo in rete come teaser: un inizio "lento", come da tradizione del gruppo, con un poker fatto di "Long road" che sfocia in "Release", poi "Low light" e "Elderly Woman Behind the Counter in a Small Town". Quando Eddie urla assieme al pubblico "I just want to scream hello", si vede il primo totale sulla folla dello stadio:anche se siete a casa non possono non venirvi un po' di brividi.
La scaletta è pressoché perfetta, nell'andamento e nella scelta delle canzoni. Il primo brano veloce è "Corduroy", e poco dopo arriva la prima di tante chicche: "Throw your hatred down", incisa per "Mirrorball" - l'album con Neil Young - e raramente suonata dal vivo. Arriveranno anche altre rarità come un duetto con Brandi Carlile, una cover acustica dei White Stripes ("We're going to be friends", dedicata agli insegnanti,) ancora Neil Young ("Rockin' in the free World"), ben due brani dei Beatles ("Help" e "I've got a feeling") e uno dei Pink Floyd ("Comfortably numb"). Oltre ai classici: la versione di "Black" è una delle migliori di sempre, "Betterman" è emozione ed energia. "Even flow" viene introdotta da una storia inedita sulla sua origine: venne scritta per un homeless (la serata ha raccolto fondi per le organizzazioni locali che combattono contro la povertà). Il finale è il consueto sing-along, come in "Alive", altro estratto condiviso sui social:
Insomma, non è un concerto, lo sappiamo. E non è neanche una diretta, ma un filmato d'archivio, per quanto inedito. Ma vale decisamente la pena: avete tempo fino a questa sera per vederlo. Qua sotto c'è la scaletta, ma il consiglio è di farlo partire e guardare, godendosi le sorprese che riserva.
(Gianni Sibilla)