È di oltre 100 morti e 4mila feriti, in questo momento, il bilancio dell’esplosione che ieri ha sconvolto la capitale libanese e che secondo quanto riferito dal presidente del Libano Michel Aoun sarebbe stata causata da un incendio nei pressi del porto di Beirut, in un deposito della struttura, dove si trovano diverse tonnellate di nitrato di ammonio sequestrate anni fa e conservate nel magazzino. Su quanto accaduto è intervenuto, tra i tanti, anche Mika, che proprio a Beirut è nato, nell’agosto 1983, da madre libanese, ma venuta al mondo in America, e padre americano nato in Israele. “Sto guardando e leggendo con preoccupazione, tristezza e orrore gli eventi di Beirut. Ciò che è accaduto, la distruzione, i feriti e le vite perdute è straziante”, ha scritto sui suoi social la voce di “Grace Kelly”, al secolo Michael Holbrook Penniman Jr.. Si legge ancora nel tweet del cantante: “Possiamo anche non sapere ancora come questo sia successo ma il danno e la sofferenza sono orribili”.
Come molti altri artisti, anche Mika si è visto costretto ad annullare, a causa della pandemia da Covid-19, le date del suo tour, cancellando i live che l’artista avrebbe dovuto portare in scena nella Penisola quest’estate, a Perugia, Taormina, Riola Sardo (OR) e Verona. L’ultimo passaggio di Mika sui palchi italiani risale allo scorso inverno, quando il cantante si è esibito, in una prima tranche tra novembre e dicembre e in una seconda tranche nel mese di febbraio, alle nostre latitudini. Siamo andati a vederlo in occasione del set al Mediolanum Forum di Assago, Milano: il nostro racconto della serata lo trovate qui. Il “Revelation Tour” era volto a promuovere la più recente fatica discografica di Mika, “My Name Is Michael Holbrook”, uscita lo scorso anno a circa quattro anni di distanza dall’album precedente, “No Place in Heaven”.