La storia della collaborazione tra Jovanotti e Enzo Avitabile: come suona 'Simm' tutt'uno'

Mentre duetta con Tiziano Ferro, il cantautore pubblica a sorpresa un pezzo registrato insieme a Enzo Avitabile, Manu Dibango, Ackeejuice Rockers e Bottari di Portico.

D'altronde il suo percorso artistico è costellato di svolte sonore, scoperte, intuizioni a volte appena sfiorate e altre volte approfondite e trasformate in marchi di fabbrica. Non solo "Gimme five", "Vasco", "La mia moto", "Ciao mamma" e "Ragazzo fortunato", cartoline di un passato che di tanto in tanto torna a bussare alla porta (non a caso molte di quelle canzoni continua a cantarle nei suoi concerti - e nel 2017 con la complicità di Rick Rubin ha in parte riscoperto le sue radici in "Oh, vita!"). Non solo "L'ombelico del mondo", "Questa è la mia casa", "Bella". Non solo "Tanto", "Falla girare", "Mezzogiorno". Non solo "Baciami ancora", "Ragazza magica" e "Chiaro di luna", e nemmeno "L'estate addosso" e "Nuova era". Ma tutte queste cose insieme, come in un megamegamix, per citarlo. E così, mentre la popstar-Jovanotti duetta con Tiziano Ferro su "Balla per me", la canzone - stando ai pronostici, uno dei tormentoni di questa annata - che avrebbe fatto da colonna sonora al tour del cantautore di Latina negli stadi di quest'estate, poi rimandato al 2021 a causa dell'emergenza coronavirus, l'altro Jovanotti, che non si sa neppure come definire, se cantautore, musicista, filosofo del pop o chissà cosa, pubblica a sorpresa un brano inciso insieme a Enzo Avitabile, Manu Dibango (sassofonista camerunese, scomparso appena lo scorso marzo a Parigi dopo aver contratto il Covid-19, con il quale ebbe modo di lavorare già nel 2014 per "Lorenzo 2015 CC"), gli Ackeejuice Rockers e i Bottari di Portico. Cantautorato pop, elettronica, World music, neapolitan power e afrobeat si mischiano in un unico contenitore, questa "Simm' tutt'uno", da oggi in rete - in attesa, chissà, di un vinile da collezione.

La genesi del brano è stata raccontata da Lorenzo Cherubini sui social. Risale a una tappa del "Jova Beach Party", la tournée che lo scorso anno vide il cantautore esibirsi sulle principali spiagge italiane: "L’estate scorsa sotto quel sole che sapete, sulla spiaggia di Castel Volturno a metà pomeriggio è partita una jam di quelle che sono il motivo per cui amo la musica: unione cosmica in cui tutto è uno. Questo pezzo esce domani, a sorpresa e senza troppe pianificazioni, ci piace, spacca. La musica sta cambiando nel modo in cui si diffonde e si fa, c’è più libertà e voglia di collaborare e fare cose insieme, godiamocela. Nasce da quella jam perduta a Castel Volturno (non la registrammo, ma meglio così, almeno ci siamo messi a cercarla nel futuro invece che tra le cose fatte). Nelle tende dietro al palco mi sono abbracciato con il maestro Avitabile, e ci siamo detti 'rivediamoci, facciamo qualcosa, è stato bello, sarà ancora più bello'". Nei mesi successivi è nata così una corrispondenza di file musicali tra Jovanotti, Enzo Avitabile, gli Ackeejuice Rockers, dj Fresco, l'ingegnere del suono Pino "Pinaxa" Pischetola: "Poi il virus e poi il caldo che è tornato a farci venire voglia di alzare il volume e questo pezzo che anche se il testo l’avevo scritto a ottobre dell’anno scorso mi parla di adesso. Ci sono due sax che suonano il riff, uno è di Enzo e l’altro è di Manu Dibango, roba grossa, oro per chi è pazzo per la musica e si affida al flusso delle coincidenze".
Tra versi cantati in napoletano e rap, Jovanotti non manca di autocitarsi: "Non si può vivere in un mondo senza cielo / non si può vivere in un mondo chiuso", canta, riprendendo alcuni versi di "Affermativo", uno dei pezzi di "Oh, vita!".
Del brano esistono tre diverse versioni: oltre a quella principale c'è anche un "original cut" senza gli Ackeejuice Rockers, ancora più vicino alla jam di Castel Volturno, e un remix curato da dj Fresco.
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