Botta e risposta tra musiciste. Loro sono Nika Roza Danilova in arte Zola Jesus e Claire Elise Boucher in arte Grimes.
La scorsa settimana Grimes – che è in procinto di pubblicare, il prossimo 21 febbraio, il suo quinto album, “Miss_Anthropocene” – aveva suscitato qualche polemica dichiarando che, “Presto la musica dal vivo sarà obsoleta” e, in un altro passaggio, “la fine dell’arte, dell’arte umana”, con l’acquisizione della creatività da parte dell’intelligenza artificiale, “Una volta che c'è effettivamente gli AGI (Artificial General Intelligence), saranno molto più bravi a fare arte di noi... una volta l'AI potrà dominare totalmente la scienza e l'arte, cosa che potrebbe accadere nei prossimi 10 anni, probabilmente più che nei prossimi 20 o 30 anni.”
In risposta Zola Jesus ha detto di Grimes che è ‘la voce del privilegio fascista del silicio’ riprendendo quanto detto dall'ex frontman dei Majical Cloudz, Devon Welsh, che era fidanzato e collaborava con Grimes, che aveva descritto i suoi commenti come "propaganda fascista della Silicon Valley".
Incassata l’opinione di Zola Jesus, Grimes ha ribadito la sua posizione scrivendo sul suo account Twitter:
“La tecnologia ha sempre cambiato il modo in cui produciamo/consumiamo musica e non si fermerà qui. Dove potrebbe andare e quali sono i potenziali risultati positivi? Non possiamo prevenire risultati negativi se non iniziamo a immaginare buoni risultati.”