Il rapper statunitense Kodak Black, arrestato a Miami lo scorso 11 maggio per reati legati al possesso di armi da fuoco, potrebbe vedere la sua posizione aggravarsi ulteriormente e rischia altri 60 anni di detenzione.
La notizia giunge a qualche giorno di distanza dalla sua condanna a 46 mesi di prigione dopo che il rapper si era dichiarato colpevole del reato legato alle armi da fuoco, reato per il quale rischiava fino a 10 anni di prigione.
Ora, come riferisce il Miami Herald, l’ufficio del procuratore di stato di Miami-Dade ha addebitato al musicista altre due accuse di reato per possesso di armi fuoco e per aver dichiarato “che non era accusato da alcun tribunale per un qualsiasi crimine per il quale il giudice poteva condannarlo a più di un anno”.
Una accusa si riferisce a una pistola acquistata in gennaio, mentre l'altra è collegata a un’altra pistola trovatagli addosso quando venne arrestato a Miami in maggio. Dato che Kodak è stato etichettato come ‘delinquente abituale’, potrebbe dover scontare fino a 30 anni di reclusione per ciascun reato.
L'avvocato di Kodak Bradford Cohen ha così commentato le nuove accuse rivolte al proprio cliente: “Questo è ciò che accade quando il governo si sente come se avesse perso quando un giovane (si prende) 46 mesi per aver presentato un documento falso. Miami lo ha accusato per l'acquisto di armi, a causa di una legge poco nota che se hai avuto un precedente in età minorile non puoi possedere un'arma fino a quando non hai compiuto i 24 anni. Il caso Miami verrà trattato molto presto."
Nel frattempo Black rimane, chiaramente, sotto custodia federale. Tra l'altro, i suoi guai non sono circoscritti a Miami e alla Florida, infatti il ragazzo sta anche affrontando un processo in Carolina del Sud per l'accusa di avere violentato una studentessa di liceo in quello stato.