E' un'agenda piena di appuntamenti quella di Tom Morello, il già addetto alle sei corde di Rage Against The Machine e Audioslave ultimamente impegnato - musicalmente parlando - su più fronti: intervistato da Loudwire, il chitarrista newyorchese ha ammesso di avere come priorità la definizione dello show che porterà in giro per il mondo per promuovere "Atlas Underground", il suo ultimo album solista da poco immesso sui mercati, e - per la felicità dei nostalgici dei RATM - un album nuovo di zecca con i Prophets of Rage, progetto che lo ha visto tornare in azione con i suoi ex compagni di band Tim Commerford e Brad Wilk insieme a B-Real dei Cypress Hill e Chuck D dei Public Enemy.
"Sto lavorando a uno spettacolo per il 2019 nello stesso mondo in cui ho cercato di sfidare le barriere musicali su disco", ha spiegato Morello: "Cercheremo di ribaltare quella che è l'idea di un rock show classico. Non vi ricorderà per niente un tradizionale concerto rock and roll. Sarà per una parte un'installazione, per un'altra una sacco di shredding spaccaculo sulla chitarra. E ci potrebbero stare bene pure i Wu-Tang Clan e Marcus Mumford".
Come già anticipato, gli impegni in vista del tour solista non impediranno a Morello di riattivare i Prophets of Rage: "Con nuovo disco siamo a metà strada", ha assicurato l'artista, "Ci vedremo nei prossimi giorni per programmare le prossime mosse, ma qualcosa di nuovo arriverà - se non entro la fine dell'anno - sicuramente nel 2019".
In ultimo, Morello ha commentato l'eventualità che il prossimo anno i Rage Against the Machine possano essere iscritti nella Rock and Roll Hall of Fame, essendo la band di "Killing in the Name" tra le nominate per la prossima tornata in inserimenti insieme a, tra gli altri, Cure, Kraftwerk, MC5, Radiohead, Devo e Def Leppard. "Ho visto le nomination dell'anno prossimo, e su quindici nomi io ne voterei almeno tredici", ha detto Morello: "Ci sono molti candidati meritevoli. Di questi tempi, più siamo ad arrabbiarci contro il sistema, meglio è".