Benché possa contare su un consenso mondiale vastissimo, c'è sempre qualche grande nome che per Simon Cowell rappresenta una spina nel fianco. Successe con Martin Gore, che si espresse più che duramente nei confronti suoi e del suo format, e - in queste ore - è successo con Fatboy Slim.
L'ex Housemartins, sentito da Digital Spy e interrogato su cosa pensasse dell'idea di Cowell, patron di X Factor, di un talent show dedicato esclusivamente al mondo dei DJ, è stato qualcosa più che tranchant: "Sì, so dello show che sta mettendo in piedi", ha detto l'alfiere dei big beat, "Aveva anche tentato un approccio, ma il nostro atteggiamento è stato del tipo 'vaffanculo, non ci pensiamo nemmeno, è un'idea terribile'. Perché la cosa bella della dance è che germoglia e cresce spontaneamente in mezzo a gente con idee stupide che balla ubriaca a tarda notte. Non è una cosa che puoi ingabbiare in una sceneggiatura e portare in uno studio televisivo".
"Mi hanno offerto cameo in TV a tonnellate", ha poi spiegato Norman Cook: "'Vieni da noi a suonare per 5 minuti?'. Il fatto è che per fare il DJ servono almeno due ore e un pubblico. Non è come andare a una trasmissione e cantare la propria ultima canzone. Ed è per questa ragione che il djing rimarrà sempre ai margini del mainstream. In sostanza, si tratta di prendere un mucchio di gente già piuttosto fuori e cercare di farla andare ancora più fuori: non è il genere di cose che si possono fare in televisione".
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16/07/2014