The Observer 2012: l'intervista ai June Miller e la recensione di Herself

Prosegue l'appuntamento settimanale con Rockol The Observer 2012: questa settimana sono on line l’intervista ai June Miller, band di La Spazia nata dall’incontro di Federico Giarrusso (chitarra e voce), Sebastiano Rossi (chitarra), Alessandro Zangani (basso), Matteo Nerbi (tastiere) e Giacomo Tongiani (batteria), e la recensione del nuovo album del cantautore palermitano Herself.

I June Miller hanno esordito nel 2009 con l’Ep “Simulacra sunset” (stampato unicamente su vinile 10” dall’etichetta genovese Marsiglia), seguito nel 2010 da “With dowcast eyes”. Il nuovo album della band ligure contiene nove pezzi in stile post rock classico: “Al post rock ci siamo arrivati ognuno con i propri mezzi”, ha raccontato la band a Rockol, “per noi ha rappresentato il crocevia presso cui far incontrare (e scontrare) i nostri differenti percorsi musicali. Di lì in poi abbiamo deciso di proseguire assieme senza l'ossessione della meta prestabilita ma cercando di rendere speciale il nostro viaggio”.

La recensione della settimana per Observer è invece quella del nuovo album di Herself nome d’arte dietro il quale di cela il musicista, produttore e giornalista Gioele Valenti. Il disco, intitolato semplicemente “Herself”, è stato realizzato con il supporto di Amaury Cambuzat degli Ulan Bator che ha suonato nei brani “Sugar free punk rock” e “How you killed me” e ha curato anche il mastering del disco, e di Marco Campitelli dei Marigold che ha messo lo zampino in “Passed away” e “Something in this house”.

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