L’intenzione dei fan era solo di ricordare Lucio Battisti al meglio, facendo rivivere in un video le immagini del paese natale del loro idolo, accompagnate da una delle sue canzoni più celebri, “I giardini di marzo” che ha pure ispirato il monumento che è stato innalzato in suo ricordo a Poggio Bustone (paese natale del cantante). Non l’hanno invece pensata alla stessa maniera i responsabili della casa discografica BMG Ricordi alla quale Lucio Battisti aveva ceduto i diritti, e la Acqua Azzurra Edizioni Musicali (società presieduta dalla vedova del cantante) che hanno citato davanti al tribunale di Rieti il club “Lucio Battisti” e l’azienda editoriale, che lo scorso anno aveva diffuso la cassetta in edicola, chiedendo un risarcimento danni di un miliardo e quattrocento milioni.
Nei mesi scorsi le due società avevano già chiesto con ricorso di urgenza di bloccare la diffusione del video, ma il giudice, pur ritenendo sufficientemente provato il ricorso dei gruppi discografici, l’aveva però respinto in quanto tardivo.
La Ricordi e L’Acqua Azzurra non si sono date per vinte e, ora, hanno chiesto l’indennizzo per la violazione dei diritti d’autore causata dalla registrazione di due successi del cantautore. A Poggio Bustone i responsabili del club intitolato a Battisti si sono affidati all’avvocato Riziero Angeletti per replicare alla citazione, ma si dicono tranquilli e ribadiscono che l’iniziativa del video voleva rappresentare solo un omaggio al loro illustre concittadino e non una speculazione. (Fonte: Il Messaggero)