C'è chi, come Elvis Costello, Pixies, Gorillaz e molti altri, dopo l'assalto da parte dell'esercito di Tel Aviv, lo scorso giugno, al convoglio navale umanitario della "Freedom Flottilla", non ci ha pensato un attimo ed ha annullato seduta stante le proprie date in Israele, e c'è chi - come l'icona punk John Lydon e la mente dei Fall Mark E. Smith - ha preferito non privare i fan residenti nel tribolato Paese mediorientale pur dissentendo dalle politiche adottate dal suo governo. Macy Gray, una delle voci soul statunitensi più apprezzate dal pubblico mondiale, ha preferito consultare i propri fan prima di prendere una decisione in proposito: "Sto ricevendo tantissime lettere da parte di attivisti che mi chiedono di boicottare il governo di Benjamin Netanyahu non esibendomi in Israele", ha scritto qualche giorno fa l'artista sulla propria pagina di Facebook, "Credo che l'atteggiamento di Tel Aviv nei confronti della popolazione palestinese sia disgustoso, ma io voglio andare ad esibirmi comunque: ho un sacco di fan da quelle parti e non voglio cancellare le date, anche perché non capisco in che modo l'annullamento dei miei spettacoli possa cambiare le cose. La domanda, quindi, è: andare o non andare?". Dopo oltre 4000 risposte, la Gray ha deciso di tenere fede ai contratti stretti coi promoter locali: "Cari fan israeliani, io e la mia band saremo lì tra meno di 20 giorni. Non vediamo l'ora. Pace". Solo qualche giorno fa anche Vanessa Paradis ha annunciato l'annullamento di uno spettacolo nella capitale dello stato della stella di David.
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20/01/2011