60 euro in libreria, 51 online: non è un acquisto poco impegnativo, anche se il prezzo non è davvero eccessivo per 400 pagine di grande formato, splendidamente rilegate, con la copertina stampata in oro. Non è l’autobiografia dei Led Zeppelin, quella non c’è ancora e forse non ci sarà mai – mentre parecchi titoli si contendono il merito di essere la migliore delle biografie in commercio (la classica “Il martello degli dei” di Stephen Davis, la recente storia illustrata “Whole lotta”, la pettegola “Stairway to heaven” di Richard Cole).
Però è, in un certo senso, un’autobiografia anche questa – che celebra il cinquantenario della nascita della band - seppure raccontata quasi esclusivamente per immagini; perché per metterla insieme i tre superstiti della band hanno collaborato e contribuito con materiale fotografico e iconografico e con dei commenti (brevi, ma ricchi di aneddoti e curiosità) alle immagini, opportunamente raccolti nelle ultime venti pagine, per non disturbare l’elegante impaginazione (sono ben tradotti; anche la stampa è di grande qualità e molto accurata).
La sequenza è cronologica, e questo rafforza la sensazione di avere davvero fra le mani una storia della band dagli inizi al concerto all’O2 del 10 dicembre 2007. E sì, a pagina 195 c’è anche una foto del Vigorelli di Milano del 5 luglio 1971 (Jimmy Page: “A Milano è stata dura. Non c’era una zona protetta e la polizia incominciò a lanciare lacrimogeni sul pubblico. Ci rifugiammo nel camerino, che era già pieno di fumo, e li vedemmo spaccare i vetri delle finestre. Orribile. La nostra attrezzatura scomparve nella notte”).
Per i fan, sarà un grande godimento (molte delle fotografie sono del tutto inedite); per gli estimatori meno accaniti è comunque un libro importante, di quelli che, per quanto costino, è un piacere possedere e sfogliare. Dato l’approssimarsi del Natale, segnatevelo nella vostra wish list.
Franco Zanetti