Davis, Stephen - LED ZEPPELIN - IL MARTELLO DEGLI DEI - la recensione

Recensione del 04 feb 1998

Il ritorno discografico di Jimmy Page e Robert Plant vuol dire, ancora una volta e nonostante loro, Led Zeppelin. Nome che è tornato d’attualità sui giornali per una serie curiosa di coincidenze: un doppio CD live tratto dalle session registrate anni fa per la BBC e mai pubblicate (almeno ufficialmente), e adesso un nuovo album e un tour (per non parlare della prossima apparizione sanremese) a firma Page e Plant, ma che, siamo sicuri, scomoderanno il mitico passato del gruppo soprattutto nel corso dei concerti, dove più difficile è resistere alla tentazione di scatenare il delirio con il riff di "Whole lotta love" o "Black dog". Dell’epopea dei Led Zeppelin, dalla nascita del gruppo fino al suo scioglimento (anzi, per essere precisi il racconto si interrompe all’indomani della prima ricostituzione degli Zep, avvenuta nel corso del Live Aid del 1985), parla in modo insuperato questo volume di Stephen Davis, attento a ricostruire tanto le vicende musicali che quelle personali del gruppo. Si sa, i Led Zeppelin non furono un gruppo ‘facile’ da gestire, e anzi a lungo godettero della fama di band ‘diabolica’ o quanto meno dedita ad una vita che incrociava genialmente la più sana ignoranza e trasgressione rock’n’roll al raffinato culto dell’esoterismo professato dal chitarrista Jimmy Page, ‘fan’ del principe dei maghi neri Aleister Crowley. "Il martello degli dei" spiega fin dove è possibile ombre e luci del Dirigibile rock più famoso del mondo, illuminando di particolari umani le incisioni e le registrazioni musicali che mezzo mondo conosce a memoria. Poco apprezzato dagli stessi Zeppelin, stanchi di essere interrogati sugli episodi relativi al loro esibizionismo sessuale o sulla predilezione per il culto di Satana piuttosto che sulla musica, il libro di Davis sembra invece scritto con un intento sufficientemente imparziale, e non è un caso che sia stato più o meno la Bibbia per tutti i fans del gruppo. Una Bibbia che forse fornisce a tratti una versione romanzata della realtà, ma d’altra parte è inevitabile che sia così: la realtà si può cancellare a proprio piacimento, a volte: lo dimostrano gli stessi Plant e Page che, nel retropalco del Live Aid, rispondevano a chi chiedeva loro di una eventuale reunion: "Togliti dai piedi!"...

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