Portishead - ROSELAND NEW YORK - LIVE - la recensione

Recensione del 08 gen 1999

Un homevideo migliore del disco che ne rappresenta il referente ‘acustico’: questo in sintesi "Roseland New York - live" e per svariati motivi. Anzitutto, mentre il disco live non è tutto registrato al Roseland (due brani provenivano dal altri concerti fatti senza l’orchestra), qui ci troviamo di fronte al set completo di quel memorabile concerto (24 luglio 1997, il gruppo accompagnato sul palco da un’orchestra di 30 elementi). L’ambientazione ‘visiva’ rende molto più tangibile l’atmosfera magica di quella serata, che invece arriva meno ascoltando soltanto il cd. Merito della presenza carismatica di Beth Gibbons, che trasforma il palco nel set di un immaginario thriller nel quale, da un momento all’altro, potrebbe succedere di tutto: e invece l’unica cosa che succede, il vero ‘tutto’, è la musica. Le inquadrature sono per i dettagli, ad avvalorare ancora la regia da film noir: ecco le mani di Geoff Barrow, la tastiera della chitarra di Adrian Smith, i piatti e gli scratches di Andy Smith, il fumo della sigaretta di Beth che sale verso l’alto. Ma c’è un altro motivo per cui questo homevideo è superiore al cd e sta nel numero dei brani, che qui sono 16 e lì 11: dal CD rimangono fuori "Seven months", "Numb", "Undenied", "Elysium" e "Western eyes" e non è che siano proprio assenze da nulla. L’homevideo inoltre ci regala anche un cortometraggio inedito con le musiche di Andy Smith e un libretto di 12 pagine dedicato al concerto-evento. Insomma, per gli amanti del gruppo "Roseland New York - live" è veramente un must.

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