Massimo Cotto - FAMMI UNA DOMANDA DI RISERVA – PAOLO CONTE IN PAROLE SUE - la recensione

Recensione del 21 mar 2016

Voto 6/10
Ammiro le persone ordinate, le rispetto, e mi fanno incazzare. Perché io non sono ordinato, non sono sistematico, non sono metodico, non ho lo spirito dell’archivista, e ho distrattamente sperperato un patrimonio di appunti trascrizioni registrazioni ritagli di giornale accumulato in più di quarant’anni di lavoro da giornalista.

Massimo Cotto, invece, che è un uomo ordinato, ha evidentemente conservato nel modo migliore tutto quanto ha prodotto nei suoi anni di attività, ed è stato in grado di mettere insieme una saporita antologia di dichiarazioni osservazioni commenti usciti dalla bocca del suo concittadino Paolo Conte; ma non solo, è stato anche in grado di sistematizzarla ordinandola per argomenti e tematiche.

Sicché questo libro, che prima non c’era e adesso c’è, raccoglie centinaia di frasi autografe – si può dire, o è meglio “autentiche”? – del musicista astigiano. E le frasi sono tenute insieme da un filo conduttore non strettamente rigoroso, ma abbastanza elastico, che permette di usare questo libro anche come una scatola di cioccolatini: ogni tanto lo apri, leggi una frase (prendi un cioccolatino), te la gusti e riappoggi il libro in attesa della prossima volta che sentirai quel certo languorino.
Non usatelo nel modo tradizionale, dico: non leggetelo dall’inizio alla fine. A meno che non siate dei fanatici di Paolo Conte: se lo siete, ingozzatevi pure: finito questo libro ne vorreste già avere un altro. E non è detto che Massimo Cotto non ci stia già lavorando.

(FZ)

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