Sting - THE VERY BEST OF STING & THE POLICE - la recensione
Recensione del 01 gen 1998
Ecco arrivare nei negozi il completamento
visuale del cd uscito qualche settimana fa con il meglio
della carriera di Sting e dei Police. Se già
quellantologia si rivelava parca nei confronti
della produzione Police e difficilmente condivisibile per
la scelta di alcuni brani della produzione di Sting come
solista che vi trovavano posto, non possiamo che
estendere losservazione anche a questa compilation,
che ne ripropone immutata la scaletta, eccezion fatta per
lassenza di Roxanne nella versione "Puff Daddy
Remix". Il video comunque ha dalla sua unarma
in più, quella di poter connettere sul filo del ricordo
differenti incarnazioni degli stessi artisti:
così è emozionante vedere gli inizi dei Police,
immortalati nei video di "Cant stand losing
you" e "Message in a bottle", essere
successivamente soppiantati dalle istanze post-wave di
"Every little thing she does is magic" e da
quelle junghiane di "Synchronicity", degno
epitaffio di una breve e strabiliante carriera. Lo Sting
solista è stato per molti versi tanto geniale quanto i
Police, inventandosi una svolta cool jazz che
lo ha portato a contatto con i migliori jazzisti in
circolazione così come a suonare in una memorabile
occasione con lorchestra di Gil Evans e il suo
inossidabile direttore. Brividi ed emozioni ancora vivi,
quelli, mentre per il resto il passato più prossimo ci
ha riservato qualche perplessità, laddove Sting si è
nascosto dietro gli abbigliamenti da cowboy e ha forse
iniziato ad essere un po meno selettivo nei
confronti della propria penna. Su questa raccolta
cè anche spazio per qualche piccolo passo falso in
questo senso, anche se la cura dei clip con il tempo è
per forza di cose aumentata. Una raccolta realizzata
senza troppa fatica, da acquistare senza troppe
aspettative, per cui, in definitiva, non
indispensabile