Ian Svenonius - SUPERNATURAL STRATEGIES FOR MAKING A ROCK’N’ROLL GROUP - la recensione

Recensione del 31 lug 2013

Voto 8/10
Il signor Svenonius, da sempre agitatore musicale e culturale nella Washington D.C. griffata Dischord, giunge al suo secondo libro. E se il primo – la raccolta di saggi “The psychic Soviet” – sembrava a tratti delirante e sopra le righe (in senso positivo, bisogna dire… avete presente i matti interessanti e genialoidi? Ecco), con questo nuovo volumetto Ian si è superato. In molti sensi.

“Supernatural strategies for making a rock’n’roll group” è un ironicissimo manuale che dovrebbe insegnare alle aspiranti rockstar come fare per coronare il proprio sogno di formare un gruppo di quelli che passano alla storia; e chi, in questo campo, ha più know-how ed esperienza delle megarockstar morte? Nessuno. Infatti Svenonius spiega di avere raccolto il materiale per il libro da una serie di sedute spiritiche (alcune delle quali trascritte integralmente nei primi capitoli) con gente come Hendrix, Brian Jones, Paul McCartney (lo sapete, vero, cosa si dice di lui e della sua presunta morte?) et similia.
Il risultato è una specie di ibridone tra il tipico manuale all’americana che ti insegna a essere il top in ogni disciplina in poche semplici mosse, il pamphlet marxista-anticapitalista, il saggio complottista, il trattato di sociologia e il compendio di cara e vecchia storia del rock.
Ripeto: si tratta di un volume ironico, senza la pretesa di insegnare nulla di ciò che il titolo promette… anzi è una presa in giro bella e buona di un determinato star system, dell’iconografia rock, delle sue regole scritte – peraltro – in un età ormai sepolta e che sembrano non avere più appigli nella realtà attuale.

Per cui, se davvero siete in cerca del “Manuale delle Giovani Marmotte rock”, non è questo il libro che fa per voi. Se invece, preferibilmente, avete toccato con mano cosa vuol dire suonare in una band e rincorrere (anche solo per venti minuti) un sogno che ti fa inevitabilmente risvegliare sudato e urlante… allora qui potreste trovare molti spunti divertenti, altrettanti di riflessione, più di un tipico momento “what the fuck!?” e un patrimonio ben nutrito di aneddoti che nel bagaglio di un vero appassionato non possono mancare.

(Andrea Valentini)

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