(fz)
Leo Mansueto - L’ULTIMO DEI MARZIANI - la recensione
Recensione del 11 dic 2012
Voto 8/10
Non è l’ennesima biografia di David Bowie. E se anche lo fosse, comunque, sarebbe una delle migliori: fittissima di notizie, eppure asciutta e non agiografica, scritta (vivaddio) in italiano corretto e composto, quindi elegante, senza pretenziosità stilistiche e in apprezzabilissimo stile giornalistico. Ma l’idea forte e originale di “L’ultimo dei marziani” (titolo “rubato” a Fredric Brown), è descritta nel sottotitolo: “David Bowie raccontato dal poprock italiano”. La narrazione biografica e cronologica è infatti intercalata da interventi di ospiti che su David Bowie dicono la loro; sono 24, questi ospiti, ai quali vanno aggiunti Pierpaolo Capovilla, che firma una delle due prefazioni, e Morgan, che firma la postfazione. Di mezzo tanti nomi, da Garbo, Ivan Cattaneo, Enrico Ruggeri e Federico Fiumani a Andy Bluvertigo, Andrea Chimenti, Marco Parente, Paolo Benvegnù, Manuel Agnelli e parecchi altri, ognuno dei quali racconta a proprio modo il “suo” Bowie. Fra questi interventi segnalo quelli di Tricarico e Giulio Casale, ma non ne citerò uno che ho trovato inutilmente (e credo anche artatamente) snob - e fuori luogo. E interessante è anche il mini-saggio di Francesco Messina sul Bowie pittore. Un ottimo lavoro, quello di Mansueto, e un’ottima idea: potrebbe diventare, questo su Bowie, il primo di una serie dall’impianto analogo. Ne varrebbe la pena.
(fz)
(fz)