Fortunatamente i due anni trascorsi dall’uscita della prima edizione hanno permesso di correggere delle tòpiche del libro originale (il contratto di Bruno Koschmider era riferito, dalla didascalia, a concerti a Berlino anziché ad Amburgo; a George Martin era attribuito un intervento di chitarra anziché di pianoforte in “Money”; “Love you to” riprende il suo titolo corretto, che era stato stravolto in “Love to you”).
C’è però un serio problema di traduzione italiana. Il nome di chi l’ha curata non è indicato, o non l’ho visto; certo è che non si tratta di una persona competente. Anche aprendo a caso, per dire a pagina 25, ci si trovano delle sciocchezze. “Tell me why” fu “scritta da John con l’intenzione di farla cantare a un gruppo americano di sole ragazze”? E Richard Lester pensava che “I’ll cry instead” non fosse adatta alla “sequenza di una fuga per un incendio” (si tratta in realtà della corsa giù dalla scala d’emergenza dell’Hammersmith Odeon)? A pagina 28, le edizioni musicali Northern Songs diventano una “casa discografica”. E a pagina 45, il “man from the motor trade” di “She’s leaving home” diventa “un motociclista”; e a pagina 49, a portare una cover di “Dear Prudence” in classifica furono “i gruppi inglesi post-punk Siouxsie e i Banshees” (!!!).
Beh, vi ho reso l’idea. E vi dò un consiglio: comprate il libro e limitatevi a guardarlo. Ne vale comunque la pena.
(Franco Zanetti)