Che è, astutamente, ambientata a Sanremo, ovviamente nei giorni del Festival (non a caso il libro esce a cinque giorni dall’inizio dell’edizione 2012 della manifestazione).
Non sarebbe leale raccontare il plot, che comunque prende le mosse da una situazione tenchiana (un partecipante al Festival viene trovato morto a causa di un colpo d’arma da fuoco). E’ un giallo, dicevo, quindi perché anticiparne lo svolgimento?
Quel che è divertente, in effetti, per un addetto ai lavori, è la lettura in filigrana. Non solo perché il protagonista – il cantante morto, che torna ripetutamente nei flashback – è evidentemente un alter ego dell’autore: personaggio di successo nel mondo della canzone e poi della televisione, uomo dalla vita sentimentale caratterizzata contemporaneamente da un matrimonio e da una relazione stabile e “ufficiale” con una donna che non è la moglie, è nato e risiede in un paesino della Toscana, ha un nome di battesimo e uno pseudonimo (nel libro, Enrico Bertini e Chico), è un incallito giocatore d’azzardo. Ma anche perché nella vicenda compaiono altri personaggi nei quali maliziosamente si possono vedere adombrate figure ben note dell’ambiente dello spettacolo (è aperta la caccia alle ipotesi). Tanto che, leggendo, a volte sembra che l’autore si stia togliendo qualche sassolino dalla scarpa – o stia mandando messaggi in codice. Certo fa sorridere leggere, nella prima pagina, che il protagonista viene descritto come alto un metro e ottanta con gli occhi azzurri – del resto, una piccola rivincita sulla realtà è un peccato veniale.
Il libro si legge piacevolmente e velocemente – un paio d’ore dopo cena mi sono bastate. Ne vale la pena? Dipende dalle aspettative. Se siete cultori del giallo, probabilmente a metà lettura avrete già capito dove andrà a parare la storia. Se siete interessati al mondo della canzone e della tv, la descrizione feroce (e veritiera) che ne fa Enzo “Pupo” Ghinazzi potrebbe darvi da riflettere.
(Franco Zanetti)