Beatles e Dylan sono naturalmente al centro della scena, fotografati in un momento chiave delle rispettive parabole artistiche: il passaggio alla maturità per i Fab Four (dagli sbarazzini film avant-pop di Richard Lester ai formidabili "Rubber soul" e "Revolver"), l'abiura del folk di protesta in favore dell'elettrificazione e della poesia visionaria per il bardo di Duluth ("Bringing it all back home", "Highway 61 Revisited" e "Blonde on Blonde", Newport e la scomparsa dalle scene dopo l'incidente motociclistico). Il resto è un resoconto teso, a volte asciutto altre pittoresco, di intrepide avventure spesso avvolte nella leggenda, sulle due coste degli Stati Uniti e dall'altra parte dell'Atlantico. I Byrds e i Beach Boys, i primi semi dell'estate dell'amore a San Francisco e le prime geniali follie di Frank Zappa, i Velvet Underground pilotati da Andy Warhol e il radicalismo dei Fugs, gli Who e gli Stones. Ma anche il jazz rivoluzionario di John Coltrane, la cui "ferocia velocità precisione invenzione" ne fanno un eroe imprescindibile di quegli anni, e i dimenticati "one hit wonder" del garage rock americano, progenitori dei punk rockers anni Settanta.
I lettori più smaliziati e già addentro alle vicende rock apprezzeranno soprattutto le pagine dedicate alla provincia dell'impero, con i preziosi souvenir dall'unico tour italiano dei Beatles (peccato però il "misprint" ripetuto del nome dell'impresario Leo Wachter..), il Dylan tiepidamente accolto e un po' frainteso dalle riviste teen e dagli artisti nostrani e una bella appendice dedicata al beat, anzi bitt, italiano. E poi le minuzie (i segreti delle copertine di "Bringing it all back home" e del "banana album" dei Velvet, i dietro le quinte della famigerata "butcher cover" beatlesiana), le memorabilia (impagabili le locandine che presentano i Nomadi alternativamente come "i Beatles italiani" e "i Rolling Stones italiani") e il ripescaggio di storici contributi firmati Phil Ochs, Greil Marcus e Ralph J. Gleason, Richard Honigman e Richard Barnes (in diretta rispettivamente da un "acid test" a Frisco e da un concerto degli Who al Railway Hotel di Londra), Jerry Hopkins e Richard Goldstein (in occasione della prima apparizione newyorkese di Zappa con le Mothers of Invention).
In attesa dell'avvento di Jimi Hendrix e delle prossime puntate: a cui rimanda programmaticamente il "continua...." in ultima pagina.
(am)