L’altra cosa bella (ma le cose belle di questo libro sono assai più di due) è che contiene fotografie fantastiche: tantissime fotografie fantastiche, roba da far salivare di piacere i collezionisti e gli amanti della canzone degli anni Cinquanta/Sessanta.
Bovi ricostruisce dettagliatamente, nel testo (in italiano e in inglese) la storia e la breve ma indimenticabile esistenza del Cinebox, altrimenti detto Scopitone: in poche parole, un juke-box che permetteva di ascoltare canzoni vedendo dei filmati che le illustravano. Chiamarli videoclip, questi filmati, è quasi far loro torto: sono piccoli, ingenui, quasi involontari capolavori, firmati fra l’altro da registi che poi sarebbero diventati di gran nome.
Personalmente li avevo conosciuti, questi proto-videoclip, in una videocassetta della Videobox di Ferruccio Restelli – parlo dei primi anni Ottanta. Se n’era riparlato qualche anno più tardi, in un’edizione del Premio Video Italiano (2003), partendo da – mi pare – “Andavo a 100 all’ora” di Gianni Morandi.
Certo è che Bovi racconta e illustra tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, e lo fa riscoprendo documenti, intervistando testimoni dell’epoca, compilando elenchi esaustivi: un godimento, per gli appassionati di storia della canzone.
Se lo siete, andate a leggerlo e a guardarlo, questo libro, qui: http://books.google.it/books?id=aajTphmS2-QC&hl=it&source=gbs_navlinks_s Mi ringrazierete. Ma soprattutto ringrazierete Bovi.
(Franco Zanetti)