Quando la competenza è ampia e profonda, il rischio è sempre quello di slittare nella pignoleria e nel completismo; Zoppo evita con eleganza il pericolo grazie a una scrittura fluida e narrativa, certo fitta di informazioni e di notazioni ma al tempo stesso leggibile e gradevole. Intorno al “core”, al nocciolo del libro, Zoppo non resiste alla tentazione di aggiungere una lunga premessa che parte dagli inizi di Battisti: storia già raccontata mille volte, qui non essenziale tuttavia trattata con esemplare sintesi e completezza. Se c’è qualche sbavatura, la si rintraccia nel capitolo sulla censura: trenta pagine che, se asciugate all’essenziale (cioè sgravate delle pagine da 215 a 231, che rifanno la storia della censura radiotelevisiva), ne avrebbero tratto giovamento.
Il corredo di note è ampio e puntuale, così come sono dettagliate la discografia e la bibliografia; Zoppo ci consegna dunque un saggio pregevole, che si guadagna un posto di rilievo nell’ampia – e non sempre altrettanto pregevole - saggistica su Lucio Battisti.
(Franco Zanetti)