A onor del vero, “Iron Maiden le origini del mito” si concentra in maniera deliziosamente succosa (per i fan della prima ora) su tutto ciò che gli Iron Maiden sono stati e hanno fatto dagli esordi fino ai primi anni Novanta… in pratica il periodo in cui i Maiden erano ancora i Maiden e non avevano ancora intrapreso la nuova strada che ormai da anni battono – con ottimi risultati, ma perplessità notevole da parte di chi li ha amati per la loro anima NWOBHM.
Il bello di questa lettura è che si tratta di una biografia, ma organizzata in maniera non tradizionale e strettamente cronologica: il fuoco, infatti, è tutto concentrato sui singoli membri della band – a ognuno dei quali è dedicato un lungo capitolo – che raccontano i propri Iron Maiden, le proprie storie e i propri punti di vista.
Il lato umano e il dietro le quinte, dunque, sono in qualche maniera il vero ingrediente segreto di “Iron Maiden le origini del mito”, che regala prospettive inedite e aneddoti di prima mano, mai finiti prima su pagina. Ed è questa la chiave vincente, il quid che rende una normale biografia rock diversa e godibilissima.
Che gli Iron siano un mito, dunque, è assodato da tempo. Ma se da fan degni di tale definizione avete voglia (e necessità) di scoprire come il seme dei Maiden è stato gettato ed è germogliato a metà anni Settanta, per poi divenire una pianta robusta negli Ottanta, questo è il libro che fa per voi. Metal, umanità, storie di eccessi e successi: cosa desiderate di più?
(Andrea valentini)