Patrizia Wachter - PAPÀ LEO - la recensione

Recensione del 21 giu 2010 a cura di Franco Zanetti

La figlia di Leo Watcher, Patrizia, racconta in questo libro vita e opere del padre Leo, “l’uomo che portò i Beatles in Italia”.
Se ricordate le considerazioni già svolte a proposito del libro di Pietruccio Montalbetti “I ragazzi della via Stendhal”, capite un po’ anche quale sia il limite intrinseco di questo lavoro: esso ricostruisce con amore e ampiezza di dettagli la vita certo straordinaria di un uomo che ha lasciato il suo segno nella cultura e nello spettacolo italiani della seconda metà del secolo scorso (nato nel 1922, è scomparso nel 2000), ma chi lo acquista è interessato, ovviamente e comprensibilmente, solo agli anni “pubblici” di questa vita, quelli della professione di impresario e di organizzatore di spettacoli. Che iniziò nel 1956, e che però comincia a venire raccontata soltanto a pagina 150.
E’ vero che il libro si apre, inevitabilmente, con una trentina di pagine dedicate alla venuta in Italia dei Beatles (le più interessanti per lo storiografo della musica), ma resta il fatto che due terzi del libro sono dedicati alle vicende private di Leo; che si intrecciano con quelle di altri personaggi noti (vedi l’incontro con Dario Fo a Porto Valtravaglia negli anni della fine della guerra), ma che restano, per quanto avventurose ed esemplari, vicende private, il cui interesse è inevitabilmente ristretto alla cerchia di chi Watcher l’aveva conosciuto personalmente.

Un po’, appunto, come nel libro di Pietruccio Montalbetti, che approfondiva gli anni dell’infanzia e volava veloce su quelli della professione musicale.
Ciò detto, il libro è di piacevole lettura e non manca di momenti comunque interessanti; se però siete soprattutto appassionati di musica, rischiate di rimanerne non del tutto soddisfatti.
(Franco Zanetti)

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