Ispirata – per contrasto – a uno del primi personaggi della storia del fumetto, quello di Little Orphan Annie, eroina di storie edificanti negli anni Venti e Trenta, Little Annie Fanny è una candida e ingenua ragazza dal fisico esplosivo (bionda, pettoruta, vagamente reminiscente di Marilyn Monroe) continuamente assediata da uomini assatanati e vogliosi. Pubblicate da “Playboy” fra il 1962 e il 1988, le avventure buffe e divertenti e piccanti (ma lontanissime dal concetto di fumetto porno) di Little Annie Fanny sono ora raccolte da Magic Press in due ricchi volumi (va sottolineato che quello di Kurtzman e Elder è stato il primo fumetto interamente a colori) il primo dei quali raccoglie le storie pubblicate fra il 1962 e il 1970.
Ovviamente – la connessione a “Mad” non poteva dare risultati diversi – le tavole sono letteralmente zeppe di riferimenti satirici e caricaturali ad avvenimenti e personaggi della cronaca statunitense dell’epoca, moltissimi dei quali inevitabilmente vanno perduti per il lettore italiano.
E la musica? Be’, intanto c’è una storia di quattro tavole pubblicata nel dicembre 1965 in cui Annie incontra (da molto molto vicino) i quattro Beatles, qui ribattezzati Bleatles ma perfettamente riconoscibili – a dispetto dei nomi di battesimo scambiati nella seconda tavola (ce ne sarebbe dovuta essere un’altra, informano le accuratissime note finali del libro, che include anche abbozzi molto avanzati delle quattro pagine della storia, pensata nel 1968 e collocata in India dal Maharishi). Ma c’è anche un cameo di Frank Sinatra col suo Rat Pack (a pagina 145), c'è una storia ambientata nel mondo delle discoteche (a pagina 179), e c’è una riproduzione della copertina di “Two Virgins” di John Lennon e Yoko Ono “nascosta” in una vignetta... trovatela!
(Franco Zanetti)