Massimo Poggini - POOH - I NOSTRI ANNI SENZA FIATO - la recensione

Recensione del 13 gen 2010

Sarò sincero, e parlo da ex fan e tuttora grande estimatore dei Pooh: questo librone è un’occasione sprecata. Era ovvio che si volesse provare a capitalizzare il clamore mediatico dell’annuncio della separazione di Stefano D’Orazio dal gruppo, era logico che si volesse documentare l’ultimo tour insieme. Ma “I nostri anni senza fiato” mi pare un libro senza un progetto preciso: per un po’ ricalca la formula della “Beatles Anthology”, con i componenti del gruppo che ne raccontano la storia a più voci (ma è davvero esecrabile l’esclusione di Riccardo Fogli, ed è imbarazzante la frequenza dell’espediente grafico di “esplodere” il corpo tipografico di una frase, come se fosse necessario aumentare il numero finale delle pagine - e in effetti direi proprio che fosse necessario...); per un po’ ricalca quella di “Una goccia di splendore”, il libro di Guido Harari su Fabrizio De André che è diventato una pietra di paragone per la pubblicistica musicale alta d’immagine e di prezzo; per un po’ - anzi, per un po’ troppo: da pagina 92 a pagina 242, che sono 150 pagine, praticamente metà libro, quindi ne dovrebbero costituire il nucleo anche contenutistico - elenca in ordine alfabetico tutte le canzoni dei Pooh, ad alcune delle quali (troppo poche) fa seguire i ricordi e i commenti di uno o l’altro o di più d’uno del gruppo. In corpi tipografici di dimensioni gigantesche, che non bastano a nascondere il fatto che di parole e di pensieri in quelle 150 pagine ce ne sono davvero troppo pochi.

Non è certo colpa di Massimo Poggini, che ha dovuto mettere insieme il libro in pochi mesi; non è colpa nemmeno dei Pooh, che in quei pochi mesi saranno stati impegnatissimi; non è colpa di nessuno, se non di chi ha pensato che quei pochi mesi bastassero a realizzare un libro che ripagasse in qualità dei contenuti i 49 euro che costa a chi lo compera.
Poi, certo, le foto sono belle e sono tante e molte sono inedite e sono ben stampate eccetera eccetera. Ma allora forse non sarebbe stato meglio fare un libro solo fotografico? Perché, lo dico sommessamente, in quanto a contenuti informativi e “storici” il libro di Sandro Neri uscito nel 2005 per il quarantennale dei Pooh (“La grande storia 1966-2006”) è ben più ricco e interessante. E fra l’altro costa decisamente meno.
(fz)

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