L'accademico della Oxford Brooke University è infatti l'autore di una delle analisi più approfondite sulla musica dei Radiohead. "Ok Computer, Radiohead" (No Reply), libro che fa parte della collana dedicata ai dischi che hanno fatto la storia della musica, ci illustra la musica del quintetto inglese scomposta attraverso analisi semantiche e musicali: quasi una tesi sui Radiohead che ha a che fare più con la scienza che con l'arte. Sicuramente una visuale completamente diversa da quella che ci avrebbe potuto dare un giornalista, ma di difficile lettura.
Dai Griffiths - "OK COMPUTER" - la recensione
Recensione del 15 giu 2009
Interpellato per dare un giudizio su "Kid A", il più oscuro album dei Radiohead, il celebre scrittore Nick Hornby aveva dichiarato:
"Devi lavorarci su un album come quello. Devi sederti a casa, note dopo notte, e dedicarti all'atmosfera da paranoia di fine millennio mentre cerchi di decifrare frammenti ellittici di parole e tiri a indovinare come i titoli possano riferirsi ai pezzi. In altre parole, devi avere sedici"
.
Nick Hornby sarà contento di sapere che, se per apprezzare "Kid A" bisogna essere degli adolescenti, per analizzare il precedente "OK computer" (1997) si può anche essere dei professori universitari come Dai Griffiths.
L'accademico della Oxford Brooke University è infatti l'autore di una delle analisi più approfondite sulla musica dei Radiohead. "Ok Computer, Radiohead" (No Reply), libro che fa parte della collana dedicata ai dischi che hanno fatto la storia della musica, ci illustra la musica del quintetto inglese scomposta attraverso analisi semantiche e musicali: quasi una tesi sui Radiohead che ha a che fare più con la scienza che con l'arte. Sicuramente una visuale completamente diversa da quella che ci avrebbe potuto dare un giornalista, ma di difficile lettura.
L'accademico della Oxford Brooke University è infatti l'autore di una delle analisi più approfondite sulla musica dei Radiohead. "Ok Computer, Radiohead" (No Reply), libro che fa parte della collana dedicata ai dischi che hanno fatto la storia della musica, ci illustra la musica del quintetto inglese scomposta attraverso analisi semantiche e musicali: quasi una tesi sui Radiohead che ha a che fare più con la scienza che con l'arte. Sicuramente una visuale completamente diversa da quella che ci avrebbe potuto dare un giornalista, ma di difficile lettura.