Umberto Tozzi - NON SOLO IO - LA MIA STORIA - la recensione

Recensione del 27 apr 2009

Una “candida” autobiografia - dove “candida” è usato nel senso del “candid” anglosassone, onesta e sincera, ma anche nel senso italiano: trattandosi di autobiografia, ovvio che l’autore abbia scelto i punti di vista dai quali raccontare le proprie storie, e che spesso questi punti di vista suonino un po’ di parte.

Ma questo è il limite delle autobiografie (non solo di quelle dei cantanti) che non vengono realizzate con l’aiuto, l’appoggio e l’esperienza di un editor. Risultano (piacevolmente) personali, ma anche, come in questo caso, un po’ disordinate, un po’ squilibrate, perché è mancato un interlocutore che sollecitasse i ricordi, li sistematizzasse, e rimettesse in bella copia il materiale grezzo costituito dalle rievocazioni della memoria del protagonista. Se Umberto Tozzi si fosse fatto intervistare, intendo, anziché decidere di fare da sé, probabilmente il risultato finale sarebbe stato più corposo, più denso, e assomiglierebbe più a un libro che a una raccolta di pagine di diario.
Che piacerà molto ai fans, certamente, ma che è anche un’occasione in parte perduta per raccontare “dall’interno” una fetta di storia della canzone leggera italiana.

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