Quest'ultima arriva a "Black ice", mentre il libro - originariamente pubblicato nel 2006 - si ferma a poco dopo "Stiff upper lip". Il maggiore difetto di questa biografia è di non essere aggiornatissima, per il resto è una lettura interessante, soprattutto per chi vuole prepararsi ai concerti italiani di questi giorni.
Murray Englehart, Arnaud Durieux - AC/DC - la recensione
Recensione del 17 mar 2009
Una istituzione del rock: così vengono presentati gli AC/DC in questa biografia. Ed è vero: la loro è una storia che inizia "150 milioni di dischi fa", come nota il risvolto di copertina. Una storia doviziosamente raccontata in 400 e passa pagine da due giornalisti/fan (Durieux cura uno dei più accreditati fan-site della band australiana), principalmente su fonti secondarie (interviste ecc). Il tutto è corredato da molte immagini in bianco e nero e da una discografia tutto sommato essenziale (ma ha ancora senso metterle nei libri musicali? Oggi che sono più facilmente recuperabili in rete, in versioni assai complete).
Quest'ultima arriva a "Black ice", mentre il libro - originariamente pubblicato nel 2006 - si ferma a poco dopo "Stiff upper lip". Il maggiore difetto di questa biografia è di non essere aggiornatissima, per il resto è una lettura interessante, soprattutto per chi vuole prepararsi ai concerti italiani di questi giorni.
Quest'ultima arriva a "Black ice", mentre il libro - originariamente pubblicato nel 2006 - si ferma a poco dopo "Stiff upper lip". Il maggiore difetto di questa biografia è di non essere aggiornatissima, per il resto è una lettura interessante, soprattutto per chi vuole prepararsi ai concerti italiani di questi giorni.