Così comincia l’avventura de “Il bivio”, trasmissione (giunta alla seconda edizione) condotta da Enrico Ruggeri, un format nel quale vengono raccontate le vicende di persone comuni che si sono trovate a fronteggiare eventi straordinari o che, per uno scherzo del destino, hanno visto cambiare radicalmente il corso della propria esistenza, risalendo la china o perdendo tutto in un istante, trasformati nel corpo e nell’anima.
In “Quante vite avrei voluto” (già titolo di un suo brano), Ruggeri ripercorre e approfondisce su carta ventuno storie “al bivio”, le loro esperienze, i loro personali momenti di svolta, aggiungendo tutto quelle che, metabolizzato dal tempo, non ha potuto dire davanti alla telecamera. Ecco così le storie di Federica che ha perso un treno ed è diventata pornostar, di Cristiano che ha trovato un altro padre attraverso il padre e di Giampiero, miliardario grazie al Mostro di Firenze.
Ruggeri racconta anche alcuni personali bivi, come quello cruciale del 1955, quando se una Topolino amaranto non fosse andata in panne per un bullone difettoso, i suoi genitori non si sarebbero mai conosciuti, oppure quando nel 1981 Alberto Camerini, in piena esplosione da classifica, lo invitò a suonare con lui al suo concerto di Milano, dando nuova linfa ad una carriera (quella di Enrico) che pareva già destinata a chiudersi.
Enrico Ruggeri, nato a Milano nel 1957, dopo aver fondato gli Champagne Molotov e i Decibel, ha iniziato la sua carriera di cantautore, vincendo per due volte il Festival di Sanremo. Ha anche pubblicato, dal 1989 al 2001, quattro libri di racconti e poesie.