Mario Giammetti - TONY BANKS - MAN OF SPELLS - la recensione
Recensione del 20 mar 2007
Il terzo volume della collana “Genesis files” curata dal superesperto e prolifico Giammetti (i precedenti, entrambi pubblicati nel 2005, erano dedicati a Phil Collins e Steve Hackett) si concentra sulla figura schiva ed enigmatica del tastierista del gruppo cercando di gettar luce sul suo misterioso paradosso: il musicista che forse più di ogni altro ha connotato l’inconfondibile suono della band inglese è anche quello dal profilo più basso e meno fortunato nelle sue ondivaghe avventure “soliste” (“A curios feeling” del 1979 resta il suo unico, modesto successo commerciale). La risposta è insita nella sua stessa natura: amante del tennis e della quiete del Surrey, nemico dei tour e anti rock star per eccellenza, Banks porta le stimmate del musicista colto e raffinato ma per pochi, sfavorito anche da un atteggiamento aristocratico e distaccato e da scelte professionali non sempre felici (vedasi il suo rapporto abbastanza continuo ma spesso sfortunato col mondo del cinema e delle colonne sonore). Dalla biografia di Giammetti, come sempre chiaro nell’esposizione e prodigo di informazioni, emerge il suo ruolo anche come paroliere dei Genesis (in pezzi come “Watcher of the skies”, “The cinema show”, “White mountain” e “Fountain of Salmacis”: non era tutta farina del sacco di Peter Gabriel…) e risultano interessanti, alla luce della annunciata reunion, le sue riflessioni sulla fine del gruppo (“Se dovessimo andare di nuovo in tour l’unica possibilità che avremmo sarebbe di fare un tour revival dove suonare tutti i vecchi successi….”, dichiarava nel febbraio del 2000 alla rivista Classic Rock). Completano il volume una esauriente discografia, due appendici scritte da altri appassionati (una delle quali dedicata a una minuziosa analisi armonico strutturale di alcuni brani eseguiti dal musicista e alla sua strumentazione) e foto anche rare: fa tenerezza quella in bianco e nero che ritrae Banks, Gabriel e rispettive consorti, magrissimi e giovanissimi, sulla spiaggia di Viareggio nella lontana estate del 1972.