Marcello Santone – Christian D’Antonio - DURAN DURAN - la recensione
Recensione del
06 feb 2007
I Duran Duran sono indubbiamente uno dei simboli degli anni Ottanta. Insieme a formazioni come Spandau Ballet e Pet Shop Boys, fanno costantemente da colonna sonora alla maggioranza dei filmati riguardanti quegli anni, un periodo storico che ha cambiato per sempre un mondo che passò dalle proteste e dagli ideali degli anni Sessanta e Settanta al materialismo e all’adorazione del lusso sfrenato. Soprattutto in Italia però, Simon Le Bon e soci furono un gradino sopra gli altri, conquistando in particolare il mondo delle teenager: nel nostro Paese fu fondato uno dei fan club più organizzati del mondo, così come dalla passione sfrenata per i Duran Duran una giovane fan, all’anagrafe Clizia Gurrado, dava alle stampe un racconto best seller dal titolo “Sposerò Simon Le Bon”, che poi si trasformò in un film campione di incassi. E nel 1987, quando per la prima volta la band sbarcò in Italia, vi fu una vera e propria “febbre”, che fece paragonare il fenomeno Duran Duran ai Beatles.
Marcello Santone e Christian D’Antonio sono due autori campani esperti degli anni Ottanta che in questo volume approfondiscono la storia della band di Birmingham, sottolineando le loro capacità come musicisti (spesso oscurate dal grande successo mediatico) e cercando di esplorare e spiegare proprio questo grande fenomeno.
“Duran Duran” viene “srotolato” album dopo album, analizzando le canzoni e la situazione del gruppo nel periodo nel quale venne concepito, dall’eponimo disco d’esordio del 1981, fino alla recente reunion del 2004 per “Astronaut”. Non mancano, grazie anche a testimonianze e aneddoti di chi ha lavorato con loro, appunti sui party con Andy Warhol, la rivalità con gli Spandau Ballet, i deliranti tour intorno al mondo e i miliardi spesi in follie di ogni tipo.
Insomma, un ottimo volume per conoscere meglio la storia di una delle band simbolo di un’epoca.