Come ogni fan sa, “il boss“ va visto sopratutto con la E Street Band: si può acccettare di vederlo da solo (è capitato in due tour, nel 1996 e nel 2005) o al limite con un gruppo folk (è successo quest'anno, con la Seeger Sessions Band). Quando, facendo seguito alla pubblicazione di “Human touch” e “Lucky town”, il boss provò a sostituire la E Street Band con dei “turnisti”, fu una grande delusione, e ancora più grande fu pensando che la band fosse sciolta per sempre.
A celebrare il rapporto da “fratelli di sangue” che lega Springsteen ai suoi musicisti storici arriva questo lussuoso volume, pubblicato qualche mese fa in America, e ora tradotto in Italia da Rizzoli. Curato da Robert Santelli, "Greetings from E Street" ha due grandi differenze da ogni volume sul Boss fin qua pubblicato. La prima è, appunto, quella di raccontare la storia di Springsteen dal punto di vista della band. Vengono così sostanzialmente ignorati gli anni '90 – quelli in cui la E Street Band era in pausa – e vengono anche sbrigati un po' in fretta gli ultimi anni (ovviamennte quelli di “Devils & dust” e “We shall overcome”, incisi senza la band, meno comprensibilmente quelli di “The rising”, in cui la band c'era eccome).
Ma questo libro va comprato non tanto per la storia che racconta a parole, ma attraverso le immagini e gli oggetti: se no, non si giustificherebbe l'alto prezzo di 40 euro. Come è già capitato recentemente per altri artisti, questo volume è contemporaneamente un “illustrato” - con moltissimo materiale inconografico – e soprattutto uno “scrapbook”: nelle pagine sono presenti “tasche” da cui saltano fuori riproduzioni fedeli di oggetti dell'epoca: biglietti da visita, depliant, poster, pass, biglietti di concerti (c'è pure quello dello storico concerto di San Siro, Milano, 1985). Il tutto contenuto in una bellissima confezione a forma di baule, di quelli che si vedono spingere sui palchi dei concerti.
“Greetings from E Street”, in poche parole, è un libro imperdibile per ogni fan del boss.